Lagarde distrugge la Borsa, in due anni ha bruciato 176 miliardi di Milano
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CronacaPrimo piano Sab 11 giugno 2022

Lagarde distrugge la Borsa, in due anni ha bruciato 176 miliardi di piazza Affari

Questa volta 39 miliardi di capitalizzazione della borsa italiana volati via grazie alla presidentessa della Bce, Christine Lagarde. Lagarde distrugge la Borsa, in due anni ha bruciato 176 miliardi di piazza Affari
Franco Bechis
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Franco Bechis

La gaffe della Bce

Questa volta sono 39 miliardi di capitalizzazione della borsa italiana volati via in una sola giornata grazie a una dichiarazione un po’ confusa della presidentessa della Bce, Christine Lagarde. Ma in passato è andata anche peggio: fece la sua prima gaffe il 12 marzo 2020, quando l’Italia stava entrando nel tunnel del suo primo lockdown da Covid e in quel giorno Piazza Affari bruciò 69 miliardi di capitalizzazione. Sulle borse di tutta Europa quelle sole due dichiarazioni della superbanchiera europea hanno bruciato più di mille miliardi di euro di valore, una somma che è più di un terzo del valore degli acquisti totali fatti dalla stessa Bce nel programma di quantitative easing. Ormai sta diventando interesse comune a mezzo mondo non fare parlare la Lagarde quando pensa di fornire prospettive solide ai mercati finanziari: lei pensa di pronunciare messaggi-chiave, i risparmiatori li vivono come messaggi-chiavica visto l’effetto che hanno.

La prima dichiarazione della Lagarde

C’è una sola data da segnarsi nella storia dei discorsi della Lagarde: 10 febbraio 2021. Quel giorno era in calendario un webinar organizzato da The Economist e c’era attesa per quel che avrebbe potuto anticipare sulle mosse della banca centrale. Fu la sola occasione in cui il suo discorso non provocò né bufera né festa sui mercati, che poterono fregarsene allegramente. Per forza: non disse nulla. L’unico annuncio fatto non sembrò ai gestori di portafoglio del mondo così epocale. “Ho comprato una cyclette – svelò infatti Christine – ho bisogno di fare esercizio e devo farlo tutti i giorni per fare funzionare il cervello”. Fu una sottovalutazione: chissà se le continue tempeste sui mercati ogni volta che la presidentessa Bce apre bocca non siano dovute a quella cyclette.

Per i risparmiatori italiani è un vero incubo: negli ultimi due anni per nove volte lei parlando ha fatto precipitare in modo più o meno tragico piazza Affari. Si volesse presentarle il conto, sono 176 miliardi di euro di capitalizzazione di borsa volatilizzati grazie ai suoi mezzi annunci sulla protezione dei debiti pubblici e sui tassi. Ma la somma è del tutto a sconto, perché oltre a diventare bufera sui mercati azionari le sue parole sono sempre state incendiare sullo spread italiano, schizzato anche ieri più delle uscite precedenti.

Cosa ha detto sullo scudo anti-spread

Siamo a poche ore da una tornata elettorale e la nostra Christine con le sue improvvide e oscure comunicazioni sul futuro scudo anti-spread e sui rialzi a raffica dei tassi fra luglio e settembre ha sì combinato un bel pasticcio in borsa, ma allo stesso tempo è riuscita in un mezzo miracolo sui politici italiani. Li ha messi tutti d’accordo contro di lei, anche quelli che si stavano tirando botte da orbi sentendo il profumo delle urne. E già si pensa che la nuova gaffe non sia stata casuale, ma voluta, proprio per mettere in difficoltà l’Italia e farla ballare fino alle prossime elezioni per renderle inutili, consegnando ancora una volta il Belpaese nelle mani dei tecnocrati di turno. Ci può essere un fondo di verità. Ma la presidentessa Bce sa sbagliare anche senza complotti: le viene naturale.

La Lagarde è stata ai più alti vertici della finanza europea e mondiale, avendo guidato il Fondo monetario internazionale prima di sostituire Mario Draghi alla Bce. Eppure non è mai stata una economista: ha studiato legge e ha passato gran parte della sua vita ad occuparsi di questioni legali. Dal 1981 al 2000 ha fatto tutta la sua carriera all’interno dello studio legale Baker McKenzie, salendone ai vertici negli ultimi anni. Poi si è trasferita in Belgio fondando per conto di quello stesso studio l’European Law Center. Nel 2005 il gran salto in politica, sua seconda passione dopo le leggi: è entrata nel governo francese come ministro senza portafoglio del commercio estero, poi il premier Francois Fillon l’ha voluta all’agricoltura nel suo primo governo e infine al primo rimpasto Christine si è trovata per caso alla guida dell’Economia. Non ha lasciato gran traccia di quella esperienza. Anzi, una sì: un brogliaccio di appunti assai imbarazzanti sull’arbitrato fra Bernard Tapie e il Credyt Lyonnaise destinati al presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, trovato durante una perquisizione a casa della signora anni dopo.

Le previsioni della Lagarde

L’economia dunque non è il forte della Lagarde. Ma l’ultima a riconoscerlo è la diretta interessata che spesso e volentieri si lancia in previsioni macro sul futuro senza azzeccarne mai una nemmeno per sbaglio. A fine marzo scorso ad esempio escludeva con risolutezza che in Europa potesse trovare albergo in questo 2022 la parola “stagflazione” (bassa crescita accompagnata da alta inflazione) che per molti economisti invece iniziava ad essere una quasi certezza. Dall’estate del 2021 la Lagarde ripete in ogni convegno che il rialzo dei prezzi “è solo temporaneo” e che a breve l’inflazione sarebbe tornata poco sopra il 2 per cento. Le sarà venuta l’ispirazione fra una pensata e l’altra mentre sgambava sulla cyclette a casa, ma certo è difficile capire guardando la realtà quale sia il suo concetto di “a breve”.

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