Case di lusso e non solo, nuovi sequestri in Italia contro gli oligarchi
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CronacaDa non perdere Mar 04 ottobre 2022

Case di lusso e un’industria, raffica di nuovi sequestri in Italia contro gli oligarchi

Il pezzo più noto e pregiato dell’ultima ondata di sigilli ai beni di oligarchi russi è Villa Altachiara, sul promontorio di Portofino. Case di lusso e un’industria, raffica di nuovi sequestri in Italia contro gli oligarchi
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

I sequestri agli oligarchi in Italia

Il pezzo più noto e pregiato dell’ultima ondata di sigilli ai beni di oligarchi russi è Villa Altachiara, sul promontorio di Portofino. Appartiene a Eduard Khudainatov, ex presidente di Rosneft, poi petroliere in proprio, ma soprattutto ritenuto il prestanome dei reali proprietari di alcuni tra gli yacht più lussuosi del mondo: il Crescent di Igor Sechin, l’Amadea di Suliman Kerimov e soprattutto lo Scheherazade, che sarebbe in realtà di Vladimir Putin in persona e che dal maggio scorso è bloccato dalle autorità italiane nel porto di Marina di Carrara.

Nella lista nera

Inserito tra i soggetti sanzionati della Ue proprio su iniziativa del governo italiano nel maggio scorso, Khudainatov aveva comprato Villa Altachiara nel 2015, dopo che la proprietà, ritenuta una delle più belle ville del Mediterraneo, era finita nelle cause legali legate all’eredità della contessa Francesca Vacca Agusta. Proprio dalla villa di Portofino la contessa era scomparsa misteriosamente nel gennaio del 2001, per poi essere ripescata in avanzato stato di decomposizione nei pressi di Tolone tre settimane dopo.

Suicidio o caduta accidentale, conclusero le inchieste, alimentando le voci di una «maledizione» sulla villa già teatro di morti tragiche. La residenza è stata costruita negli anni 70 dell’800 da Lord Carnavon. Un Lord Carnavon era anche lo scopritore del sarcofago di Tutankamon, morto al Cairo poco dopo, mentre una sua nipote morì cadendo dalla scalinata che dal parco scende fino alla piazzetta di Portofino.

Un bene mai goduto

Khudainatov l’aveva pagata 25 milioni di euro ma finora non se l’è mai goduta: la villa e la tenuta hanno bisogno di importanti lavori di consolidamento e i suoi interni sarebbero stati rifatti almeno un paio di volte in questi anni per i capricci di mogli e amanti dell’oligarca. I lavori, ripresi nel gennaio scorso dopo un lungo stop, sono stati fermati nuovamente con la guerra in Ucraina.

La caccia agli asset

A Khudainatov è stato sequestrato un altro immobile di lusso: Villa Serena, nel cuore dei Parioli. Pagata 29 milioni pochi mesi dopo l’acquisto di Villa Altachiara, era rimasta finora al di fuori dei beni attribuiti all’oligarca. Khudainatov, al quale ieri è stata bloccata anche una Porsche 911, non è stato l’unico oligarca finito nell’ultima ondata di blocco dei beni decisa dal governo Draghi. Ieri i finanzieri hanno messo i sigilli anche alla Eurochem Agro Spa di Cesano Maderno, produttore di fertilizzanti con 20 dipendenti e un volume d’affari di circa 127 milioni di euro.

Fa capo, attraverso una serie di trust e di veicoli societari esteri, ad Aleksandra Melnichenko, moglie di Andrei Melnichenko, già proprietario del più grande yacht a vela del mondo, il Sy A, bloccato nel porto di Trieste. Dopo essere stato colpito dalle sanzioni, Melnichenko aveva trasferito alla moglie l’usufrutto di una serie di trust ai quali facevano capo le sue attività in Europa. Finché, scoperto il trucco, le sanzioni non hanno colpito anche la moglie.

Da forte a sirmione

A Musa Bazahev – proprietario tra le altre cose del Forte Village – è stato invece congelato un immobile a Cagliari valutato 1,2 milioni di euro. Non dovrebbe trattarsi di Palazzo Doglio, dimora storica nel cuore della città, da poco trasformato in un hotel di lusso e dal valore ben più alto. Ancora una villa, ma questa volta a Sirmione, è stata invece congelata a Grigory Berezkin. Imprenditore a capo del gruppo Esn, i cui interessi spaziano dall’energia ai media (controlla il gruppo Rbc), conosce bene l’Italia per aver avviato una joint venture con il gruppo Enel, Rusenergosbyt.

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