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CronacaPrimo piano Sab 10 dicembre 2022

Panzeri l'ex eurodeputato amico di Speranza e D'Alema nel mirino dell'antifrode Ue per sette anni

Per sette anni l'ex eurodeputato Pd amico di Speranza e D'Alema è stato nel mirino dell'Olaf per frode sui contributi parlamentari Panzeri l'ex eurodeputato amico di Speranza e D'Alema nel mirino dell'antifrode Ue per sette anni
Fosca Bincher
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Fosca Bincher

Pier Antonio Panzeri, l’ex eurodeputato Pd poi finito in Articolo Uno con gli amici Roberto Speranza e Massimo D’Alema ora finito nei guai nell’inchiesta sulla corruzione del Qatar, per sette anni è stato nel mirino dell’Olaf, l’ufficio antifrode che vigila sul bilancio dell’Unione europea.

L’uso allegro dei fondi

Pier Antonio Panzeri con Roberto Speranza

L’Olaf in un rapporto inviato al Parlamento europeo contestò a Panzeri  l’uso illegittimo e in violazione di qualsiasi norma interna dei fondi per l’indennità di assistenza parlamentare. Il 17 febbraio 2012 al termine di una lunga inchiesta e dopo avere interrogato lo stesso Panzeri il 26 gennaio e il 29 giugno 2011 l’Olaf chiese all’europarlamento di farsi restituire dall’esponente allora del Pd 125.774,34 euro.

La sentenza definitiva

Panzeri a un incontro Ue con Rula Jebreal

Il 18 maggio 2017 la sesta sezione della corte di appello del tribunale di giustizia europeo respingendo il ricorso di Panzeri gli ha intimato definitivamente di restituire quella somma pur facendo uno sconto. Lo stesso Panzeri aveva già riconosciuto di avere percepito indebitamente 27.910 euro di rimborsi per hotel e viaggi, che alla fine aveva restituito qualche anno dopo. L’amico di Speranza e D’Alema alla fine ha dovuto restituire 83.764 euro.

Il gran rifiuto (assai furbo)

 

 

Dopo quella brutta vicenda il cui finale però era noto solo a lui, Panzeri rifiutò prudentemente la terza candidatura a Bruxelles che gli aveva offerto Andrea Orlando in una telefonata concordata con Nicola Zingaretti. Il suo nuovo leader politico, Speranza, lo ringraziò per la generosità (non disinteressata) con cui aveva lasciato libero un goloso posto in lista per Bruxelles.

La passione per il Qatar

Panzeri a Doha

Lasciato lo scranno da eurodeputato Panzeri ha continuato ad occuparsi di politica internazionale occupandosi di diritti umani con la sua onlus Fight impunity e con una passione speciale per il Qatar, che era portato ad assolvere da ogni accusa. Passione che oggi è all’origine dei suoi guai che lo hanno messo al centro dell’inchiesta belga per corruzione con la perquisizione nella sua casa di Bruxelles che secondo la testa olandese Knack ha portato al sequestro di 600 mila euro in contanti.

La passione per il Qatar sembra condivisa da Panzeri con l’amico e compagno di partito D’Alema che proprio nei giorni scorsi ha messo in contatto finanzieri di Doha interessati a rilevare la raffineria Lukoil di Priolo con il governo italiano .

 

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