L’uomo tra Putin e il Papa, chi è Sevastianov il mediatore di Francesco con Mosca per la pace
Sevastianov è l’uomo che sta cercando, per conto di Papa Francesco, un dialogo con il Cremlino per la pace in l’Ucraina.
L’amico del Papa Sevastianov
Ultraconservatore e filo-separatista l’amico del Papa voleva diventare l’anti-Navaln. «Kirill, buon pomeriggio. Mi è venuto un pensiero di questo tipo. Ora spicca Navalny come simbolo di cambiamento. E se dicessimo che abbiamo le nostre novità come Sevastianov? Ha studiato anche in Europa e negli Stati Uniti. Ha legami migliori con i conservatori americani rispetto a Navalny. Allo stesso tempo, mostra lealtà al governo di Putin. Dobbiamo cercare nuovi eroi nella tradizione ortodossa». È il 27 dicembre del 2011 quando Leonid Savastianov scrive una mail in terza persona, proponendosi come «nuovo eroe nella tradizione ortodossa».
A capo dell’Unione dei vecchi credenti, direttore esecutivo della Fondazione San Gregorio – legata al Patriarcato di Mosca –, nonché vicino ai movimenti ultraconservatori americani e legato a figure di spicco del movimento separatista filorusso in Ucraina, Sevastianov è l’uomo che sta cercando, per conto di Papa Francesco, un dialogo con il Cremlino per favorire l’apertura di un negoziato di pace per l’Ucraina. Una iniziativa nello stile del pontificato di Bergoglio, dove il Santo Padre si muove in autonomia rispetto alle iniziative portate avanti dalla diplomazia vaticana e dal Segretario di Stato, Pietro Parolin.
i ringraziamenti
All’inizio di maggio, l’agenzia Askanews ha pubblicato un messaggio di Francesco a Sevastianov dove il papa ringrazia l’amico per il suo impegno per la pace. Il problema è che Sevastianov, amico di lunga data del Pontefice – così come la moglie, la soprano Svetlana Kasyan – secondo quanto ricostruito, ha da poco perso il suo principale interlocutore all’interno del Patriarcato di Mosca, l’ex braccio destro del Patriarca Kirill, Hilarion Alfeyev, presidente del Dipartimento relazioni esterne e di fatto «ministro degli esteri» e numero due del patriarcato di Mosca.