Pensionati italiani all'estero, il trucco per guadagnare di più
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ApprofondimentiCronaca Mer 05 ottobre 2022

Il paradiso dei pensionati italiani all'estero, il trucco per guadagnare di più

Sono mesi caldi per l’Inps. Da settembre infatti sono scattati controlli serrati per i pensionati italiani che vivono all’estero Il paradiso dei pensionati italiani all'estero, il trucco per guadagnare di più
Marco Vassallo
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Marco Vassallo

I controlli dell’Inps sui pensionati all’estero

Sono mesi caldi per l’Inps. Da settembre infatti sono scattati controlli serrati per i pensionati che vivono all’estero. Una verifica che durerà fino al gennaio del 2023 e con la quale l’istituto accerterà la legittimità degli assegni in alcune nazioni. Sono infatti 326 milioni i soldi che l’ente versa in 165 paesi. Tra questi il Portogallo, meta prediletta degli italiani per la vita post lavoro, e che è finita sotto i riflettori dell’istituto.

Dove vivono i pensionati italiani

Dove vivono i pensionati italiani che decidono di espatriare? Un quadro della situazione ce lo danno proprio i dati dell’Inps. Per le pensioni l’istituto versa circa 1,4 miliardi, con 326 milioni che vanno ai residenti all’estero (il 2,4% del totale). Più della metà di loro, cioè il 56,1%, si trova in Europa mentre l’altra fetta della percentuale è così divisa: 22,8% Nord America, 10,7% Oceania, 8,1% Sud America, 1,2% Africa e 0,6% Asia. Ad oggi le destinazioni più gradite sono Portogallo, Spagna e Tunisia, per via della bassa tassazione e una buona qualità di vita. I numeri della fondazione Migrantes confermano il trend lusitano. Analizzando un periodo dal 2017 al 2021, si nota, infatti, che i nostri pensionati in Portogallo si sono triplicati (da 994 a 3.500). Se prendiamo i più ricchi, cioè con un assegno lordo medio mensile di 4.240 euro, questi prediligono Lisbona e i dintorni come meta per svernare. Mentre chi riceve mediamente 3.800 euro opta per la Tunisia.

Come funzionano i controlli

Le verifiche si basano principalmente sull’effettiva esistenza della persona che riceve la pensione. E sono delegate a Citybank, la banca che fornisce il servizio di pagamento in terra straniera. Questo istituto effettua dei controlli scaglionati nel tempo. In questa tranche ci si sta concentrando su chi è residente in Europa (esclusi Scandinavia e Paesi dell’Est Europa). Le comunicazioni che vengono inviate ai cittadini devono ricevere risposta con l’attestazione di esistenza entro il 12 gennaio 2023. Ha spiegato l’Inps che qualora l’attestazione non sia prodotta rispettando quest’ultimo termine, il pagamento della rata di febbraio avverrà in contanti presso le Agenzie della Western Union che si trovano nel Paese di residenza del beneficiario. In caso di mancata riscossione personale, o di mancata produzione dell’attestazione entro febbraio 2023, il pagamento sarà sospeso da marzo in poi.

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