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Cronaca Mar 13 dicembre 2022

Qatargate: più di un milione e mezzo di euro in contanti nelle case degli indagati. E spunta un pentito

Il quotidiano belga "Le Soir" e "Knack" pubblicano l'incredibile  foto del sequestro con mazzette di soldi stile Tangentopoli. Qatargate: più di un milione e mezzo di euro in contanti nelle case degli indagati. E spunta un pentito
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Il malloppo diventa ogni giorno più grande

In totale, più di un milione e mezzo di euro in contanti sono stati trovati nelle case dell’ex europarlamentare italiano Pier Antonio Panzeri e dell’europarlamentare greca Eva Kaili. Lo rivelano il quotidiano belga “Le Soir” e “Knack” che pubblicano anche l’incredibile  foto del sequestro (qui a fianco) con mazzette di soldi stile Tangentopoli. In dettaglio, durante una perquisizione nell’abitazione di Pier Antonio Panzeri a Bruxelles, gli investigatori della polizia giudiziaria federale hanno scoperto circa 600.000 euro. Aggiungendo il denaro trovato in possesso del padre di Eva Kaili e nella casa di Bruxelles di Eva Kaili e del suo compagno Francesco Giorgi, la vasta indagine anticorruzione sul Parlamento europeo ha portato alla luce oltre un milione e mezzo di euro.
 
Martedì, l’avvocato di Kaili, che è stata dichiarata decaduta  dal proprio incarico, ha affermato l’innocenza della propria assistita.  Tuttavia, l’avvocato stesso ha ammesso di non sapere  se il denaro fosse stato effettivamente trovato in casa della sua cliente e nelle mani del padre, che era venuto a trovarla in Belgio.
Il padre della Kaili era stato intercettato dagli investigatori all’hotel Sofitel di Bruxelles, in possesso di una valigia traboccante di denaro. È stata questa flagranza di reato che ha permesso agli investigatori e al giudice istruttore di perquisire l’abitazione della vice presidente Ue Kaili senza richiedere la revoca dell’immunità parlamentare. Nella residenza sono stati trovati e sequestrati oggetti di valore, che si sospetta le siano stati consegnati da funzionari del Qatar, insieme ad altre borse di denaro.

Un pentito guida gli inquirenti

Panzeri, Kaili e Giorgi insieme ad un quarto uomo implicato nel caso, compariranno in tribunale domani. La camera di consiglio deciderà quindi se tenerli o meno in detenzione. Emerge intanto  che c’è un pentito che guida gli inquirenti  le cui dichiarazioni permettono di allargare l’inchiesta ad altri esponenti di area Socialista. L’uomo,  una volta fermato ha iniziato a collaborare ed ha spiegato  soprattutto le attività della “Fight Impunity” fornendo una mappa delle persone collegate alla Ong fondata dall’eurodeputato Pd Antonio Panzeri. Proprio sulla base delle indicazioni del pentito la polizia belga ha fatto partire nuove perquisizioni. Inviando un gruppo di investigatori anche a Strasburgo. Dove sono stati apposti i sigilli ai computer del collaboratore di Antonio Cozzolino e di quello di Alessandra Moretti.. Sia Cozzolino che Moretti si sono in ogni caso dichiarati totalmente estranei al “qatargate” e non a conoscenza delle attività dei propri collaboratori. Nel mirino è finita anche  una funzionaria del parlamento: Mychelle Rieu, responsabile di unità della sottocommissione Diritti Umani.
 

Il ramo italiano dell’inchiesta

In Italia, restano in stato di fermo la moglie e la figlia di Panzeri, Maria Colleoni e Silvia Panzeri. E’ stato convalidato infatti il fermo per favoreggiamento delle due donne, a cui sono stati comunque concessi gli arresti domiciliari. Moglie e figlia hanno respinto l’accusa di essere “pienamente consapevoli” delle attività del marito e padre. Ma a far testo è la  vacanza di famiglia da 100mila euro.

Metsola: “Parlamento europeo collabora attivamente con la giustizia”

La presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola ha ribadito  che sia lei stessa che tutto il Parlamento europeo “stanno collaborando attivamente e pienamente con le autorità di giudiziarie per favorire il corso della giustizia”.  Metsola era rientrata di Malta a Bruxelles per essere presente alla perquisizione dell’abitazione dell’eurodeputato Marc Tarabella. Sempre  Le Soir e Knack raccontano che il materiale informatico del politico belga è stato sequestrato dagli investigatori. “Avvieremo un’indagine interna”, ha sottolineato Metsola promettendo “una scossa” per l’Eurocamera. “Avvieremo un processo di riforma – ha aggiunto – per verificare chi ha accesso alle nostre sedi, come vengono finanziate le Ong, quali legami hanno con Paesi terzi, chiederemo maggiore trasparenza”. “Il Parlamento Europeo è vittima dei comportamenti di queste persone”, ha invece osservato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a lungo ai vertici dell’Eurocamera. Il prima e il dopo potrebbe essere anche nei rapporti tra partiti. “La corruzione non è di destra o di sinistra non utilizzate questa minaccia in questo modo gretto”, ha avvertito infine Metsola scatenando il brusio dell’Aula. Comunque la si guardi Qatargate è un duro colpo per i Socialisti e fa tremare il già debole asse con il Ppe alla base della maggioranza Ursula.

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