La raffineria dei russi Lukoil a Siracusa offerta agli stranieri
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

CronacaDa non perdere Sab 17 settembre 2022

La raffineria dei russi Lukoil a Siracusa offerta agli stranieri

La situazione della raffineria di Schwedt, della quale il governo tedesco ha deciso di prendere il controllo, ricorda quella di Priolo. La raffineria dei russi Lukoil a Siracusa offerta agli stranieri
Redazione Verità&Affari
di 
Redazione Verità&Affari

La raffineria di Priolo a Siracusa

La situazione della raffineria di Schwedt in Germania, della quale il governo tedesco ha deciso di prendere il controllo, ricorda in parte quella della raffineria di Priolo, in provincia di Siracusa. La prima appartiene alla russa Rosneft, la seconda alla russa Lukoil. Ed entrambe devono prepararsi a un futuro incerto, visto che a dicembre entreranno in vigore le sanzioni europee sul petrolio russo, che pertanto non potrà essere più importato né dalla Germania né dal nostro paese.

Prendendo spunto dalla decisione del governo di Berlino, che ha affidato a un ente pubblico l’amministrazione fiduciaria della raffineria come pure di tutte le altre attività di Rosneft in Germania, ieri il Pd ha chiesto che il governo italiano prenda un provvedimento analogo. Ipotesi al momento esclusa, però, dal ministro della transizione energetica Roberto Cingolani.

A chiedere un intervento del governo è stato Antonio Nicita, candidato del Pd, capolista al Senato in Sicilia Orientale: «Il governo tedesco ha annunciato che assumerà il controllo delle attività in Germania del gigante petrolifero russo Rosneft, che gestisce una serie di raffinerie, al fine di “garantire” le forniture energetiche nazionali. Le filiali della Rosneft in Germania, che rappresentano il 12% della capacità di raffinazione del petrolio del Paese, sono state poste sotto “amministrazione fiduciaria” dall’agenzia nazionale che gestisce le reti energetiche.

Questa soluzione permetterà alla Germania di superare alcune criticità legate alle sanzioni verso la Russia, mantenendo gli approvvigionamenti e garantendo l’occupazione in tuttala filiera. Il Partito democratico chiede al governo di valutare il caso tedesco come esempio di uno sbocco possibile anche per la raffineria Lukoil in Sicilia che rischia di bloccare le sue attività a dicembre del 2022 per effetto dell’embargo sul petrolio russo». L’esponente dem ha ricordato che l’impianto di Priolo «impegna, tra lavoratori diretti e indiretti, circa 3mila persone, quasi tutte famiglie monoreddito. L’area industriale vale il 51% del Pil della provincia siracusana mentre le navi che riforniscono l’impianto costituiscono un quinto dell’intero traffico del porto di Augusta».

«Su Lukoil siamo in contatto costante con il Ministero dello Sviluppo economico, è una questione molto importante di filiera», ha assicurato il ministro Cingolani. Che però ha bocciato l’ipotesi di rilevare le attività del gruppo. Secondo lui sarebbe preferibile vendere la raffineria a qualche compratore straniero. «La cosa migliore sarebbe una acquisizione internazionale, ovviamente non russa. Di nazionalizzazione non si è parlato»

Condividi articolo