I francesi ora bussano alla porta della Meloni per fare squadra
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CronacaIn evidenza Lun 21 novembre 2022

I francesi ora bussano alla porta della Meloni per fare squadra

Carrefour, Lactalis, Michelin e Renault insieme per discutere di filiere tra crisi e sfide per il futuro. E offrire spunti al governo Meloni. I francesi ora bussano alla porta della Meloni per fare squadra
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

I grandi gruppi francesi 

Carrefour, Lactalis, Michelin e Renault insieme per discutere  delle filiere produttive tra crisi e sfide per il futuro. E offrire spunti ipotesi di lavoro al governo di Giorgia Meloni. Obiettivo: fare sistema per un percorso di crescita e sviluppo condiviso a fronte della grave crisi energetica e degli effetti della precaria situazione internazionale, come è emerso nel corso dell’incontro organizzato dalla Camera di commercio francese in Italia, la CCI France Italie nell’ambito del Club CSR.

La collaborazione tra Italia e Francia

“Gli obiettivi di competitività e sostenibilità sono oggi più che mai una grande sfida per tutte le aziende e solo attraverso una logica di sistema che vede operare insieme i gruppi italiani e gruppi francesi, sempre più necessaria tenuto conto della situazione di crisi internazionale, avremo la possibilità di raggiungerli – osserva Denis Delespaul, presidente della CCI France Italie -. L’interscambio tra Italia e Francia vale oltre 84 miliardi di euro e crea complessivamente 400.000 posti di lavoro; le aziende che hanno partecipato oggi a questa tavola rotonda contribuiscono fortemente alla creazione di questa ricchezza. Grazie a valori condivisi, una storia comune e a una complementarietà unica, le nostre economie insieme contribuiranno a costruire un futuro responsabile”.

Carrefour in prima linea per la transizione alimentare

“Come Carrefour Italia, siamo impegnati per supportare i produttori locali italiani e crediamo si possa lavorare insieme per un ricercare un migliore equilibrio tra sostenibilità e accessibilità in ambito alimentare – dichiara Christophe Rabatel, amministratore delegato di Carrefour Italia. – Il nostro obiettivo a livello di Gruppo è realizzare concretamente la transizione alimentare per tutti e crediamo che l’Italia, con la sua grande tradizione alimentare, i suoi valori di territorialità e tipicità regionali e le sue eccellenze agroalimentari, possa giocare un ruolo da protagonista in questo percorso”.

Lactalis promette nuovi investimenti

“Lactalis è in Italia la prima realtà industriale del Paese del settore agroalimentare, sia per numero di siti produttivi, sia per capillarità sul territorio. La nostra dimensione consente di generare un valore aggiunto importante per l’Italia, con un impatto occupazionale totale di oltre 19.000 persone e un contributo al PIL di 2,2 miliardi di euro, spiega Giovanni Pomella, General Manager di Lactalis in Italia. Pur razionalizzando il numero di impianti, il numero uno di Lactalis precisa: “Investiamo per un continuo rinnovamento e sviluppo del settore lattiero-caseario. Crediamo nella necessità di fare sistema per supportare al meglio la filiera. L’Italia necessita di misure ed interventi partecipati e condivisi per una maggiore competitività del comparto e il ruolo delle istituzioni oltre che delle imprese italiane è fondamentale”.

Per Michelin è necessario un dialogo aperto con le istituzioni

“L’Italia, per la sua storia industriale e la qualità della sua forza lavoro, ha delle importanti
carte da giocare in uno scenario internazionale dove gli equilibri consolidati sono rimessi in discussione – commenta commenta Simone Miatton, ceo di Michelin Italia. – . In questa situazione Michelin Italiana, che oggi rappresenta, con oltre 3700 dipendenti, il primo produttore di pneumatici del Paese, contribuisce alla crescita del Gruppo puntando ad essere un riferimento sulla digitalizzazione e l’innovazione di processo, sulla flessibilità organizzativa e l’eccellenza operativa, sulla responsabilizzazione e lo sviluppo del proprio personale all’interno di un quadro di rispetto e attenzione per le tematiche sociali e ambientali. Auspico che su questi temi si possa costruire un dialogo aperto e costruttivo per ricevere supporto da tutti gli stakeholder. In tempi così incerti e difficili le aziende che svolgono un ruolo sociale concreto e tangibile non devono essere lasciate sole.”

L’economia circolare targata Renault

“Per il gruppo Renault, l’Italia e i suoi fornitori sono una leva fondamentale data la loro centenaria esperienza e conoscenza dell’industria automotive – spiega Raffaele Fusilli, amministratore delegato Renault Italia – . Ad oggi, il gruppo realizza acquisti per circa 1 miliardo di euro in Italia, al 40% attorno al gruppo motopropulsore ed i suoi componenti, grande punto di forza del mercato italiano. Renault intende fare un passo avanti e sviluppare un sistema solido attorno alla catena del valore dell’auto elettrica, alla tecnologia, alla digitalizzazione e all’economia circolare”.

 

 

 

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