Rocco Basilico e il rapporto con Del Vecchio, la storia dell'ottavo erede
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Cronaca Lun 04 luglio 2022

Rocco e quel rapporto speciale con Del Vecchio, l'ottavo erede del ricco patrimonio

La sorpresa è venuta dall'ottavo erede: Rocco Basilico, il solo a non portare il cognome di Leonardo, nato dalla relazione di mamma Nicoletta Rocco e quel rapporto speciale con Del Vecchio, l'ottavo erede del ricco patrimonio
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

Chi è Rocco Basilico

C’è stata una sorpresa all’apertura del testamento di Leonardo Del Vecchio, resa nota grazie a un comunicato della Delfin, la cassaforte del gruppo. Tutto l’impero è stato diviso in otto parti uguali, e sette erano quelle attese: una per la vedova, Nicoletta Zampillo, e una a testa per ciascuno dei sei figli nati da tre madri diverse. La sorpresa è venuta dall’ottavo erede: Rocco Basilico, il solo a non portare il cognome di Leonardo, perché nato dalla relazione di mamma Nicoletta con Paolo Basilico, l’imprenditore che ha fondato e guidato per anni il gruppo Kairos.

Il rapporto di Rocco Basilico con Del Vecchio

Dunque già nel testamento il capostipite ha voluto dividere – evidentemente in accordo con lei – la quota del 25% che era stata ipotizzata per la moglie con Rocco, con cui Leonardo aveva davvero un rapporto speciale. Tutti e otto gli eredi adesso hanno il 12,5% della cassaforte lussemburghese e attraverso essa il controllo di tutto il gruppo EssilorLuxottica. Per statuto dovranno andare sempre tutti d’accordo fra loro, a meno di bloccare tragicamente lo sviluppo della società. Tutte le decisioni strategiche infatti vanno adottate nell’assemblea di Delfin con una maggioranza dell’88%, che non consente alcun dissenso perché le delibere possono essere approvate solo con l’accordo di tutti e otto gli eredi: Nicoletta, Rocco e l’altro figlio Leonardo Maria, e gli altri fratelli Claudio, Marisa, Paola, Luca e Clemente.

Gli assetti di Delfin 

L’assetto proprietario di Delfin è stato cambiato più volte nell’ultimo decennio con complesse architetture disegnate da maestri del diritto societario. In origine la nuda proprietà del capitale era stata divisa fra i sei figli con quote del 16,4% con il restante 1,72% in mano al fondatore, che aveva però l’usufrutto delle altre azioni e il pieno esercizio di tutti i diritti di voto.

All’epoca di questa divisione però tre figli erano ancora minorenni, per cui furono costituite fondazioni che ne avrebbero gestito la nuda proprietà fino al raggiungimento della maggiore età, andando poi a dissolversi in quel modo. Quando però Leonardo nel 2010 sposò per la seconda volta Nicoletta, dopo il primo matrimonio durato fra il 1997 e il 2000, sottoscrisse un aumento di capitale a lui solo riservato portando la sua quota al 25% e diluendo quella dei sei figli naturali al 12,5%. L’asse ereditario in realtà ha riguardato solo quel 25% che è stato diviso in parti uguali fra la moglie Nicoletta e Rocco Basilico.

Da Zuckerberg a Cunelli

Rocco Basilico, la vera sorpresa dell’apertura del testamento, ha lavorato dal 2013 (dopo la laurea in Cattolica) in azienda a stretto contatto con Leonardo, salendo i gradini delle responsabilità fino ad arrivare a essere responsabile dei marchi di lusso del gruppo e amministratore delegato della controllata Oliver Peoples fino a vedersi assegnare una carica difficile da tradurre in italiano: Chief wearable officer del gruppo. Due i successi che può vantare: l’accordo sui Ray-ban stories con Mark Zuckerberg e la sua Meta-Facebook e quello con Brunello Cucinelli a cui è riuscito a strappare la prima e unica licenza mai concessa per la produzione di una linea di occhiali firmata di Oliver Peoples.

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