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CronacaPrimo piano Ven 27 gennaio 2023

Rottamazione quater, entro fine mese il verdetto dei comuni

Dopo Roma e Milano ai allunga la lista dei comuni che non aderiranno. L'elenco non è ancora definitivo. I sindaci temono per i conti Rottamazione quater, entro fine mese il verdetto dei comuni Agenzia delle entrate
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

La Rottamazione quater entra nella fase operativa

Ma solo per quello che riguarda le cartelle da mille euro dell’Agenzie fiscali ed enti previdenziali pubblici. Non per enti locali e casse previdenziali. In particolare i comuni dovranno decidere se cancellare il debito con una delibera ah hoc entro il 31 gennaio. La delibera dovrà poi essere inviata  all’agente della riscossione per evitare l’adesione automatica del comune alla rottamazione. Vale cioè il meccanismo del silenzio-assenso. 

La misura vale complessivamente 18 miliardi

A tanto ammonta il cassetto delle cartelle da mille euro, affidate alla riscossione fra il 2000 e il 2015, per le quali la legge di bilancio ha previsto una sanatoria automatica. Come ha spiegato il numero uno dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, si tratta di 25-27 milioni di atti su un totale di 150 milioni gestiti dal Fisco. In termini di valore economico, teoricamente, nel caso di totale adesione, si cancellerebbero debiti per 18 miliardi di euro per sette milioni di contribuenti.

Tuttavia la cifra definitiva sarà certamente inferiore perché, l’elenco dei comuni che non aderiranno alla sanatoria si allunga giorno dopo giorno. L’Agenzia non ha però chiarito quanta parte di questi 18 miliardi faccia riferimento agli enti locali e alle casse previdenziali. 

La Capitale guida il fronte del no. Le Casse private stanno verificando la compatibilità con i regolamenti

Roma ha immediatamente fatto sapere che non aderirà alla rottamazione. Lo stralcio delle cartelle fino a mille euro “ci costerebbe 80 milioni l’anno in meno perché non ci hanno dato i soldi per coprire” ha spiegato il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri, evidenziando come la riduzione di gettito porterebbe di conseguenza una sforbiciata ai servizi. Di qui la scelta.

Situazione analoga anche per Milano, Bologna, Firenze. Con il boom delle bollette è infatti ancora più difficile far quadrare i conti con il rischio sullo sfondo persino il rischio per gli amministratori di essere bacchettati dalla Corte dei Conti. Anche le Casse previdenziali private stanno valutando il da farsi. Il problema è innanzitutto la compatibilità con i regolamenti interni e poi naturalmente far quadrare i conti. 

 

 

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