Senza Draghi Ddl in pericolo, salta la norma contesa sui taxi
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Cronaca
Cronaca Ven 22 luglio 2022

Senza Draghi il Ddl in pericolo, salta la norma contesa sui taxi

Stralciate le norme sui taxi dal Ddl concorrenza. É il primo effetto concreto della fine del governo di Mario Draghi. Senza Draghi il Ddl in pericolo, salta la norma contesa sui taxi Taxi
Redazione Verità&Affari
di 
Redazione Verità&Affari

Le norme del Dll in pericolo in governo Draghi

Stralciate le norme sui taxi dal Ddl concorrenza che arriverà in aula lunedì. É il primo effetto concreto della fine del governo di Mario Draghi. Esce dal testo la parziale liberalizzazione del settore del trasporto pubblico non di linea, ovvero di taxi e Ncc. Ma per i tassisti si poteva anche fare di più, regolamentando le piattaforme tecnologiche. «Siamo contenti che il Parlamento abbia riassunto un ruolo indipendente – ha dichiarato Riccardo Cacchione, coordinatore nazionale di Usb Taxi -. Non a caso gli emendamenti erano tanto ampi da coprire l’intero arco parlamentare. Tiriamo un sospiro di sollievo per noi e per tutti gli utenti che si rivolgono a quello che dovrebbe essere un servizio pubblico essenziale».

Per Cacchione si tratta inoltre di una vicenda importante perchè «mette la parola fine a una serie di falsità che erano state dette: dal ce lo chiede l’Europa alle presunte violenze durante le proteste». Secondo il sindacalista, «evidentemente c’erano in ballo interessi più forti, visto che erano state presentate diverse interpellanze parlamentari che non hanno mai ricevuto risposta e visto, anche, che questa presa di posizione era già stata assunta da quasi tutte le forze parlamentari di maggioranza e di opposizione, mentre Draghi voleva imporre la sua idea. Per Nicola Di Giacobbe, coordinatore nazionale di Unica Cgil Taxi, in realtà lo stralcio dell’articolo 10 «era già stato votato dalla maggioranza in commissione Trasporti: era una decisione già presa, come avevamo chiesto noi».

Ma i tassisti avevano anche chiesto un intervento per regolamentare le applicazioni tecnologiche e per dare attuazione ai due decreti rimasti in sospeso. «Il governo ha deciso, in questa fase, di procedere sullo stralcio ma non sul resto – ha ripreso il sindacalista -. Bene sull’articolo 10, quindi, male sul resto, perché la norma andava fatta, perché così le multinazionali continueranno a operare senza regole sul nostro territorio». Meno soddisfatte le associazioni dei consumatori con Assoutenti che denuncia la debolezza dello Stato italiano nel «cedere alle violenze e alle pressioni della lobby corporativa dei tassisti» come ha dichiarato Furio Truzzi, presidente dell’associazione a tutela dei consumatori. Tutto questo mentre nel Ddl «restano le disposizioni che faranno aumentare i costi dell’Rc auto» ha concluso.

Condividi articolo