I vaccini tirano ancora, col booster 2 mld di ricavi in più per Pfizer
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CronacaIn evidenza Mer 02 novembre 2022

I vaccini tirano ancora, col booster 2 mld di ricavi in più per Pfizer

I conti dell’americana Pfizer, che con il vaccino ha visto al rialzo la stima dei ricavi che saranno generati quest’anno I vaccini tirano ancora, col booster 2 mld di ricavi in più per Pfizer vaccini approvati dall'Ema
Alessandro Giorgiutti
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Alessandro Giorgiutti

Nato a Udine nel 1978, ha lavorato vari anni a Libero con una breve parentesi al Giornale.

I conti di Pfizer

A quasi tre anni dall’inizio della pandemia e a quasi due dall’avvio delle campagne vaccinali in tutto il mondo, il fisiologico calo della domanda di vaccini contro il coronavirus peserà meno del previsto sui conti del principale produttore, l’americana Pfizer, che ha visto al rialzo la stima dei ricavi che saranno generati quest’anno dalle vendite del suo Comirnaty, sviluppato insieme alla tedesca BioNTech.

L’approvazione del nuovo bivalente (tarato, oltre che sul ceppo originario, anche sulle sottovarianti di Omicron BA.4 e BA.5) e l’aumento dei prezzi porteranno quest’anno nelle casse della multinazionale Usa 34 miliardi di dollari invece dei 32 miliardi previsti. Nel solo terzo trimestre, i vaccini hanno fruttato 4,4 miliardi invece dei 2,6 previsti. Numeri che ieri hanno spinto in alto il valore delle azioni non solo di Pfizer ma anche dei suoi concorrenti come Moderna e Novavax.

Il crollo verticale delle vendite alla Ue

L’azienda guidata da Albert Bourla ha comunicato di aver chiuso il trimestre che va da luglio a settembre con un utile netto di 8,6 miliardi di dollari, in crescita rispetto agli 8,1 miliardi dell’anno precedente, mentre i ricavi sono scesi del 5,8% a 22,6 miliardi di dollari (ma le attese erano per 21 miliardi): a pesare in questo caso è stato il drastico calo della vendita di vaccini alla Ue (dove per questa voce si sono registrati ricavi per 269 milioni, dopo gli oltre 4 miliardi dello stesso periodo del 2021). Per fine anno Pfizer prevede comunque di incassare tra i 99,5 e i 102 miliardi di dollari di ricavi, un po’ meglio di quanto sperato finora, e questo appunto grazie soprattutto ai due miliardi di ricavi in più che arriveranno dalla voce vaccini.

I prezzi di questi ultimi sono quasi raddoppiati negli Stati Uniti dal dicembre del 2020, quando si cominciarono le somministrazioni, ma l’anno prossimo aumenteranno molto di più: se il governo americano quest’anno ha pagato 30 dollari per ogni dose di bivalente, nel 2023, quando il programma pubblico di acquisti terminerà e si passerà a vendere alle compagnie di assicurazione private, Pfizer porterà i prezzi fino a 110-130 dollari. Le vendite dell’antivirale Paxlovid si sono mantenute sostanzialmente in linea con le previsioni (7,51 miliardi di dollari nel terzo trimestre, un po’ meno dei 7,66 miliardi stimati) e a fine anno dovrebbero toccare i 22 miliardi.

Quei testimonial in negativo

Sembra che finora la fiducia nella pillola non sia stata scalfita dalla involontaria pubblicità negativa fatta da illustri testimonial quali il presidente americano Joe Biden, il suo superconsigliere scientifico Anthony Fauci e, da ultima, Rochelle Walensky, la direttrice dei Centers for Disease Control and Prevention: tutti plurivaccinati, dopo essersi contagiati si sono curati con la pillola antivirale della Pfizer, sono tornati negativi al tampone dopo il previsto ciclo di cure, per tornare però positivi qualche giorno dopo, anche accusando sintomi.
Si tratta del cosiddetto “effetto rimbalzo” che Pfizer ha sempre assicurato trattarsi di un fenomeno molto raro, ma che le disavventure di questi pazienti molto noti suggeriscono essere ben più frequente.

La exit strategy dal covid

Pfizer comunque da tempo sta preparando il suo post Covid. Per esempio con le recenti acquisizioni di Global Blood Therapeutics (una società californiana che produce un farmaco contro una malattia rara, l’anemia falciforme) per 5,4 miliardi di dollari e di Biohaven (che produce un farmaco contro l’emicrania acuta) per 11,6 miliardi di dollari.

Inoltre ieri l’azienda ha comunicato il successo delle sperimentazioni del suo vaccino contro il virus respiratorio sinciziale che, somministrato alle donne in gravidanza, si sarebbe rivelato efficace nel prevenire le infezioni gravi nei neonati. Pfizer presenterà domanda di approvazione entro la fine dell’anno.

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