Il testimone chiave dell’inchiesta mascherine finanzia Berlusconi
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CuriositàDa non perdere Mar 15 novembre 2022

Il testimone chiave dell’inchiesta mascherine d’oro è il primo finanziatore di Berlusconi

Il suo nome è salito all’onore delle cronache per essere stato il teste chiave dell’inchiesta mascherine di Domenico Arcuri. Il testimone chiave dell’inchiesta mascherine d’oro è il primo finanziatore di Berlusconi DOMENICO ARCURI COMMISSARIO STRAORDINARIO COVID 19
Franco Bechis
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Franco Bechis

L’inchiesta sulle mascherine di Arcuri

Il suo nome – Giovanni Buini – è salito all’onore delle cronache per essere stato il teste chiave dell’inchiesta mascherine che ha terremotato la struttura commissariale per il Covid allora guidata da Domenico Arcuri. È stato per il suo racconto sui contatti con la struttura commissariale, sulle percentuali di intermediazione legale richiesta per le forniture e sugli incontri con l’avvocato Luca Di Donna, amico e collega dell’ex premier Giuseppe Conte, che si fondano celebri puntate di inchiesta giornalistica di Report e l’apertura a Roma di una indagine giudiziaria per associazione a delinquere finalizzata al traffico di influenze illecite. Poi di Buini non si è più sentito parlare.

Ora il nome dell’imprenditore umbro e della sua azienda – la Ares Safety srl – che si era offerta al governo italiano per la forniture di mascherine nel momento più drammatico sbuca fuori in un elenco appena aggiornato: quello della lista dei finanziatori della politica. Buini ha versato infatti l’8 settembre scorso a Forza Italia 100 mila euro di contributo a finanziamento dell’ultima campagna elettorale. La somma è la massima erogabile in un anno solare a un partito politico secondo la legge esistente, ed è stata registrata e trasmessa alla tesoreria del Parlamento il 28 ottobre scorso.

I figli del fondatore

L’apporto di Buini a Forza Italia non è stato dunque insignificante, perché solo altri sei sono arrivati a versare 100 mila euro al partito. Cinque di loro sono quasi scontati: Piersilvio, Marina, Eleonora, Barbara e Luigi Berlusconi, figli del fondatore del partito degli azzurri. Il sesto finanziatore arriva sempre dall’Umbria: è una società immobiliare – Eurozona srl – la cui proprietà è in mano agli americani della Prime International consulting LLC, mentre amministratore unico è il commercialista e revisore dei conti Giovanni Fulci.

Sempre con Forza Italia è stato generoso anche l’ex presidente di Confindustria, Antonio D’Amato che ha versato 50 mila euro divisi a metà fra due società del gruppo: la Seda Italy e la Ipi spa. Altri 20 mila euro sono arrivati dalla BM consulting che riporta al bresciano Gianfranco Lancini. E poi 10 mila euro dalla società chimica Bussi spa, dalla Vigezzo srl di Malesco e dalla Infoteam srl di Pescara, di proprietà dell’imprenditore abruzzese Massimo Di Remigio.

Aiuti alla lega

Aggiornato anche l’elenco dei finanziatori della Lega di Matteo Salvini. Dove sono arrivati contributi finanziari anche rilevanti da parte di scuole private e di istituti per la formazione. Fra questi spiccano i 50 mila euro erogati in due versamenti da Orienta Campus srl di Marcianise, di proprietà di Alessandro e Vincenzo Galantino. Altri 50 mila euro sono stati versati a settembre e registrati il 25 ottobre scorso dall’Istituto scolastico Cesare Brescia srl che ha sede a Pompei, anche questo dunque in Campania.

Contributi dalle scuole

Ancora 50 mila euro il 29 settembre scorso sono stati versati alla Lega di Salvini da Orizzonte docenti srl, stesso settore, ma questa volta con sede a Roma. La proprietà però è in mano alle sorelle Alice e Marika Ballarino che sono siciliane, nate a Enna. Alice oltre ad amministrare l’istituto post universitario, è anche docente esperta di diete alimentari. Ancora 25 mila euro sono stati versati dall’istituto paritario Del Majo srl e 20 mila dall’istituto di ricerca scientifica e di alta formazione. Fortunati tutti nel puntare su un ruolo importante della Lega nel settore dell’istruzione, come poi è davvero avvenuto con la nomina a ministro della pubblica istruzione di Giuseppe Valditara.

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