Dal Merito alla Natalità, le nuove (curiose) competenze dei ministri
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CuriositàIn evidenza Sab 22 ottobre 2022

Dal Merito alla Natalità, le nuove (e curiose) competenze dei ministri

Sono sette i dicasteri che hanno cambiato nome in vista di questa legislatura. La nuova denominazione non è casuale Dal Merito alla Natalità, le nuove (e curiose) competenze dei ministri
Marco Vassallo
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Marco Vassallo

I ministeri del governo Meloni cambiano nome

Sono sette i dicasteri che hanno cambiato nome in vista di questa legislatura. La nuova denominazione non è casuale, ma riflette ideologie promosse dal partito della Meloni durante la campagna elettorale. Allo stesso tempo, determinerà un differente approccio alle tematiche di governo rispetto all’ultimo esecutivo. Vediamo il perché della scelta e che cosa potrebbe comportare nella pratica.

Il ministero di Famiglia, natalità e pari opportunità

Le maggiori polemiche montate dagli avversari riguardano il ministero di Famiglia, natalità e pari opportunità affidato a Eugenia Roccella. Quello che è una volta era conosciuto come ministero delle Pari opportunità, ha aggiunto una nuova voce avanti proprio alla vecchia denominazione. Il cambio di intestazione fa capire senza dubbio che molti dei provvedimenti di governo metteranno al centro proprio la natalità, uno dei cavalli di battaglia del governo Meloni. Il problema delle nascite è ormai cosa conosciuta e la Meloni vuole incentivarle tramite un piano ad hoc, mentre c’è chi teme che venga toccato il diritto all’aborto. Non molto tempo fa Meloni aveva parlato di varie misure come introduzione del quoziente familiare, aumento dell’assegno unico e universale, riduzione dell’aliquota Iva sui prodotti per la prima infanzia, incentivi alle aziende che assumono neomamme, sostegno ai Comuni per aiutarli ad assicurare asili nido gratuiti e aperti fino all’orario di chiusura di negozi e uffici.

Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica

Anche la denominazione del nuovo ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica sembra emblematica. L’accantonamento della vecchia definizione (ministero della Transizione ecologica) prometterebbe un cambio di focus che sposta l’attenzione almeno formalmente dal discorso delle rinnovabili e dei principi ecologici promossi dall’Agenda 2030. In realtà vero è che il neo ministro Gilberto Pichetto Fratin si concentrerà su un piano di autosufficienza energetica, ma l’impegno su rinnovabili e riduzioni di emissioni con Ue non pare messo in discussione.

Il nuovo ministero del Mare e delle politiche del Sud

Il ministero del Mare affidato a Nello Musumeci invece è proprio un’invenzione. Ma anche una promessa di Fratelli d’Italia poi mantenuta. In teoria questo dicastero, senza portafoglio, dovrebbe promuovere l’economia blu, mettendo a sistema tutte le filiere economiche connesse al mare, quali portualità, logistica, infrastrutture commerciali, nautica, pesca e turismo balneare. In pratica molti pensano che possa essere solo un ministero di facciata subordinato a quello dei Trasporti e Infrastrutture affidato a Salvini che fare le mosse più importanti.

Il ministero dell’Agricoltura e della Sovranità

Poi c’è il ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare in mano a Francesco Lollobrigida. Il concetto di Sovranità alimentare aggiunto in chiosa, non avrebbe a che fare ma riecheggia da un lato la denominazione del ministero francese. Dall’altro indicherebbe un modello di gestione delle risorse alimentari basato sulla sostenibilità e su principi di giustizia sociale e autodeterminazione anziché su una mercificazione del cibo basata unicamente sulla massimizzazione del profitto. Anche il Ministero dell’Istruzione non cambia troppo nome, ma aggiunge solo la voce Merito. Per alcuni un modo per marcare il cardine del nostro sistema scolastico.

Il motivo del cambio di denominazione all’ex ministero dello Sviluppo economico ora diventato delle Imprese e del Made in Italy sembra essere abbastanza intuitivo. Il made in Italy è al centro della nostra economia e delle battaglie che il prossimo governo dovrà combattere all’estero e in Europa. Da difendere ci sono le nostre eccellenze alimentari minacciate dalle truffe e dal fenomeno dell’italian sounding.

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