Amazon, battaglia legale contro le recensioni dei gruppi Facebook
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Digitale Mer 20 luglio 2022

Amazon scatena la battaglia legale contro le recensioni dei gruppi Facebook

Amazon si scatena contro le false recensioni dei prodotti in vendita nel suo immenso supermercato online dei gruppi di Facebook Amazon scatena la battaglia legale contro le recensioni dei gruppi Facebook INAUGURATO IL NUOVO DEPOSITO DI SMISTAMENTO DI AMAZON
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

Amazon contro le recensioni dei gruppi Facebook

Amazon si scatena contro le false recensioni dei prodotti in vendita nel suo immenso supermercato online. La società di e-commerce transnazionale ha infatti avviato un’azione legale monstre contro gli amministratori di oltre 10mila gruppi Facebook che postano false recensioni su prodotti in vendita su Amazon in cambio di denaro o prodotti gratuiti. Persone reclutate dunque per pubblicare, dietro ricompensa, recensioni fuorvianti sugli store di Amazon in diversi paesi. Oltre che negli Stati Uniti anche in Inghilterra, Germania, Francia, Italia, Spagna e Giappone. Le informazioni che emergeranno da questa azione legale serviranno ad identificare e denunciare i malintenzionati rimuovendo nel contempo le recensioni false postate che non possono essere rilevate in automatico dalla tecnologia presente sul sito Amazon.

La task force di Amazon

«I nostri team bloccano milioni di recensioni sospette prima che vengano viste dai clienti e questa azione legale rappresenta un ulteriore passo avanti per smascherare i colpevoli che operano sui social media – ha detto  Dharmesh Mehta, vice president selling partner services di Amazon- L’azione legale è uno dei tanti modi in cui proteggiamo i clienti, individuando i soggetti responsabili di attività illecite». I truffatori che si celano dietro questi gruppi chiedono recensioni false per centinaia di prodotti in vendita su Amazon, tra cui anche autoradio e cavalletti per macchine fotografiche.

Uno dei gruppi identificati nella causa è «Amazon Product Review», che contava oltre 43mila membri fino a quando, su richiesta di Amazon, all’inizio di quest’anno Meta, ossia Facebook, ha eliminato il gruppo. Le indagini hanno rivelato che gli amministratori dei gruppi tentavano di nascondere la loro attività e di eludere il rilevamento di Facebook, offuscando le lettere nelle frasi che avrebbero creato maggiori sospetti. Una lotta guardie e ladri senza confini dunque. E questo nonostante Amazon abbia un team di oltre 12 mila persone dedicate in tutto il mondo alla protezione dei clienti e dei marchi. C’è anche un gruppo speciale che indaga sugli schemi di recensioni false sui social media, tra cui Facebook, Instagram, TikTok e Twitter segnalando i gruppi abusivi.

Le segnalazione di Amazon a Meta

Dal 2020, Amazon ha segnalato a Meta più di 10mila gruppi di recensioni false. Che sono stati per metà eliminati per violazioni della privacy. Le recensioni dei prodotti sono state introdotte nel 1995 per aiutare i clienti a prendere decisioni di acquisto informate. Ovviamente però devo essere veritiere e scritte da chi ha comperato e utilizzato veramente la merce. Una buona recensione può portare a migliaia di vendite in più di un singolo prodotto. La lotta alle false recensioni sul sito di Amazon è comunque più semplice rispetto a quelle sugli altri social network. Infatti nel solo 2020 Amazon ha eliminato oltre 200 milioni di false recensioni dal suo sito.

Con l’azione legale fatta direttamente sui gruppi social, Amazon spera di riuscire a fermare i truffatori. Nell’ultimo anno comunque la società fondata da Jeff Bezos è già riuscita a far chiudere diversi importanti «broker di recensioni» che hanno preso di mira clienti negli Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia, Italia e Spagna. 
La dannosa attività di «brokeraggio di recensioni false» rimane un problema per tutto il settore dell’e-commerce e il contenzioso civile è solo un primo passo. Secondo Amazon per eliminare definitivamente le recensioni false sarà necessaria una maggiore collaborazione tra pubblico e privato. Oltre alle aziende produttrici anche i siti di social media. E naturalmente grande collaborazione con le forze dell’ordine.

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