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DigitalePrimo piano Mar 28 marzo 2023

Amazon cambia le regole in Europa. Spedizioni gratis a rischio?

Dopo gli Stati Uniti Amazon cambia le regole per i suoi acquisti anche in Europa. Spedizioni gratis a rischio? Amazon cambia le regole in Europa. Spedizioni gratis a rischio?
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

Amazon cambia le regole in Europa

Amazon sta cambiando le regole del marketplace anche in Europa, con conseguenze su tutta la filiera, consumatori in primis che potrebbero tornare a pagare molte delle spedizioni che, ora, sono gratuite perché comprese nel servizio offerto da Amazon Prime”. Se lo chiede Paola Marzario, esperta di marketplace, presidente e founder di BrandOn Group, la società italiana nata per abilitare le aziende a vendere di più e meglio sui marketplace online, all’indomani della mail che Amazon ha inviato a oltre 20mila distributori europei per comunicare la decisione “di concentrarsi sull’approvvigionamento dei marchi direttamente dai proprietari, smettendo di rifornirsi da loro”. Una “rivoluzione” che sancisce di fatto la fine del rapporto tra la piattaforma di ecommerce più famosa al mondo e molti dei suoi distributori.

Un nuovo modello basato sui seller

Già, perché con questa mail Amazon comunica di fatto la fine della relazione con una parte dei suoi vendor (i distributori che vendono alla piattaforma – modello B2B), per privilegiare un altro modello di business basato esclusivamente sui seller (distributore o brand che vende direttamente al consumatore finale attraverso Amazon – B2C) rivoluzionando la modalità di approvvigionamento per cui i brand potranno vendere direttamente su Amazon marketplace.

“Come impatto immediato molti brand non riusciranno a soddisfare la spedizione con Prime se dovranno pubblicare direttamente i loro prodotti sul marketplace anziché vendere ad Amazon” spiega Paola Marzario  “quindi ci sono diversi scenari: o ci sarà minore scelta di prodotti o i seller metteranno in aggiunta al costo del prodotto le spese di spedizione, che l’utente dovrà dunque pagare a parte. Esiste anche una terza opzione: il consumatore si potrà trovare costretto ad acquistare dei multipack (più pacchi di uno stesso prodotto) per far sì che il seller riesca a sostenere l’impatto dei costi logistici e dunque inserirli nel prezzo finale senza un aggravio di costi per l’acquirente”.

Profitti davanti alla consumer experience

Stesso discorso per i consumatori fuori Italia o fuori dal Paese in cui si trova il seller da cui si vuole acquistare: pagheranno di più in termini di spese di spedizione. E questo vale per tutta l’Europa. “Per la prima volta il colosso americano mette la propria profittabilità davanti alla customer experience, così chi comprerà su Amazon” spiega Marzario “avrà meno prodotti garantiti dalla spedizione Prime, un particolare non ininfluente se si pensa a come l’esperienza di acquisto impatti sulla disponibilità del consumatore a comprare”.

Questo cambiamento, quindi, non riguarderà soltanto il mondo B2B ma si ripercuoterà a cascata anche sugli acquirenti. Non una cosa da poco, se pensiamo che, secondo l’Amazon Shopper Report 2022, nel nostro Paese il 96% della popolazione tra i 16 e i 65 anni ha acquistato sul colosso americano almeno 1 volta, mentre l’80% di loro acquista su Amazon regolarmente, almeno una volta al mese. Come spiega Paola Marzario, ogni attore della filiera implicato in questa rivoluzione subirà delle conseguenze e a rimetterci potrebbero essere i consumatori, che rischiano di dover dire addio alle spedizioni gratuite per molti prodotti”.

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