Musk impone ai dipendenti di tornare in ufficio, ma gli mancano le scrivanie
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Digitale Gio 30 giugno 2022

Musk impone ai dipendenti di tornare in ufficio, ma poi mancano le scrivanie

Elon Musk ha scelto di eliminare lo smart working imponendo la presenza ufficio, la sede principale di Tesla ha iniziato a essere popolata. Musk impone ai dipendenti di tornare in ufficio, ma poi mancano le scrivanie elon musk
Alberto Mapelli
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Alberto Mapelli

Cosa sta succedendo ai dipendenti di Tesla

«Scrivania libera cercasi». È l’annuncio che i dipendenti di Tesla potrebbero appendere al quartier generale dell’azienda di Fremont, in California. Da quando Elon Musk del colosso dell’auto elettrica ha scelto di eliminare lo smart working imponendo almeno 40 ore a settimana in presenza ufficio, la sede principale di Tesla ha iniziato a essere popolata. Troppo secondo quanto ha riportato lunedì scorso il sito americano The Information. Tantissimi dipendenti, infatti, non sono riusciti a trovare una scrivania libera all’interno della sede.

Problema di spazi per Musk

Musk e i suoi dirigenti non avevano previsto le conseguenze organizzative di riportare completamente in ufficio una forza lavoro praticamente raddoppiata da prima della pandemia. Dal 2019, grazie al boom delle vendite e alla crescita vertiginosa in Borsa, Tesla è passata da circa 48 mila dipendenti a oltre 99 mila lavoratori. Senza però ampliare gli spazi a disposizione negli uffici, complice il Covid e il conseguente smartworking. Tanti team, quindi, sono stati costretti a tornare al lavoro nelle proprie abitazioni.

Inoltre sempre secondo quanto riportato da The Information, tanti di quelli che sono riusciti a trovare un buco nella sede si sono poi lamentati di una connessione internet scadente data dal sovraccarico di persone connesse . Una curiosità poco simpatica per Musk se si pensa che sta cercando di portare una connessione anche nei luoghi più remoti della Terra con Starlink.

I primi tagli da Tesla

Per un ufficio di Tesla diventato improvvisamente troppo piccolo per contenere tutto il personale, un altro ha chiuso i battenti definitivamente. Si tratta dell’ufficio a San Mateo in California, eliminato definitivamente tagliando circa 200 posti di lavoro. I dipendenti interessati erano impiegati per l’analisi dei dati del sistema di assistenza alla guida del pilota automatico. Non tutti i lavoratori impiegati in California saranno tagliati: secondo il sito specializzato TechCrunch, 81 membri del team conserveranno il posto, venendo però trasferiti a Buffalo, New York.

Si tratta di una delle prime riduzioni della forza lavoro del colosso dell’auto elettrica prospettato dallo stesso Musk. Nel complesso l’azienda ha nelle previsioni la riduzione della forza lavoro di circa il 10% entro settembre, sospendendo ovviamente anche tutti i processi di ampliamento in precedenza prospettati. Tuttavia i tagli effettivi ridurrebbero il numero dei dipendenti dell’azienda del 3/3,5% del personale, considerando i dipendenti pagati a progetti o non con il fisso annuale.

Il ceo di Tesla aveva dato la notizia ai manager dell’azienda con un’email, poi trapelata sui media. Nella stessa missiva Musk si era aggiunto al coro di voci pessimistiche sulle prospettive dell’economia globale, dicendo di avere «brutte sensazioni» per il futuro.

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