Dopo la mazzata del Covid, sempre più Pmi italiane si spostano online
Il 22% delle PMI italiane dichiara di aver fatto cambiamenti sostanziali al proprio modello di business dopo la pandemia si spostano online. startupLe Pmi italiane e il digitale
I social network rappresentano sempre di più un importante fattore abilitante del livello di digitalizzazione delle PMI. La pandemia da Covid-19 e la chiusura forzata degli store fisici ha posto l’accento sulla centralità della crescita digitale delle piccole e medie imprese, che rappresentano la spina dorsale del tessuto produttivo del nostro Paese. Per questo motivo, Meta ha commissionato a Ipsos una ricerca quantitativa globale, in 43 Paesi, Italia compresa.
Lo studio
Nella cornice della campagna “Le Idee Migliori Meritano di Essere Scoperte”, pensata per dare visibilità alle piccole imprese e incoraggiare le persone a supportarle, soprattutto in un periodo strategico per il business come le festività natalizie, Meta ha commissionato a Ipsos uno studio sulla digitalizzazione delle PMI, tra cui quelle italiane. La ricerca è stata condotta tra adulti di età superiore ai 18 anni, considerati fondatori, proprietari, dirigenti o senior manager di piccole e medie imprese (qui definite come quelle con 250 dipendenti o meno) in 43 mercati nel mondo. Lo studio è stato condotto tra il 15 giugno e l’8 luglio 2022 e ha coinvolto un totale di 37.800 intervistati.
La ripresa delle piccole imprese
Dai risultati dell’indagine è emersa una significativa spaccatura nell’area EMEA, con alcuni Paesi che hanno una prevalenza di PMI che si definiscono fiorenti (54% Francia, 56% Nigeria, 61% Svezia ed Egitto, 68% Paesi Bassi), a fronte di altri dove esiste un’elevata percentuale di PMI che sopravvive, ma non prospera: il 42% in Irlanda, il 43% in Germania, il 45% in Italia, il 59% in Sudafrica e il 61% nel Regno Unito. In Italia, in particolare, il 19% delle PMI dichiara di fare fatica a sopravvivere, mentre l’8% è stato colpito da chiusure permanenti durante la pandemia.
Le piccole imprese stanno ottenendo successo
Le PMI intervistate hanno riferito di aver spostato online tutte o la maggior parte delle loro attività aziendali dall’inizio della pandemia da Covid-19: il 22% delle PMI italiane dichiara di aver adottato dei cambiamenti nel modello di business dopo la pandemia; numeri decisamente più alti in Germania (30%), Sudafrica (43%), Nigeria (50%), Egitto (61%), dove la digitalizzazione corre assai più veloce.
Molte PMI hanno anche riferito di aver pianificato maggiori attività online: 47% in Polonia, 52% in Arabia Saudita, 69% Nigeria. Ciò accade per un visibile incremento delle vendite online, osservata in particolar modo in alcuni Paesi che dichiarano che la maggior parte delle vendite avviene in modo digitale: il 28% delle PMI in Germania e Francia, il 38% delle PMI del Regno Unito, il 39% nei Paesi Bassi, il 46% in Svezia
Gli strumenti digitali
La maggior parte delle PMI che attualmente utilizzano strumenti digitali ha riferito che durante la pandemia da Covid-19 le loro attività non avrebbero potuto rimanere aperte senza l’utilizzo di strumenti digitali: tra queste anche l’Italia (60%) a pari merito con Francia e Norvegia.
Particolarmente significativa è anche la percentuale delle PMI che che ha dichiarato che la propria attività avrebbe sofferto senza gli strumenti digitali durante la pandemia: il 66% in Italia, il 71% in Polonia, il 72% nel Regno Unito.
Numerose anche le PMI che hanno riferito come gli strumenti digitali abbiano consentito alla propria azienda di adeguare il modello di business durante la pandemia: sono il 70% Italia e Paesi Bassi, l’80% Portogallo, l’83% in Arabia Saudita.
La centralità della sostenibilità
Le PMI sono sempre più sensibili nei confronti dell’impatto della loro attività sull’ambiente, con ampie maggioranze che dichiarano che sarebbero disposte a cambiare le proprie pratiche per diventare più sostenibili: lo afferma il 68% delle PMI in Italia, il 70% in Belgio, il 71% in Spagna e il 72% in Irlanda
Le PMI affermano inoltre che l’adozione di pratiche rispettose dell’ambiente è un dato rilevante per i clienti esistenti o potenziali: ne sono consapevoli ben l’80% delle PMI italiane, seguite da Irlanda (79%), Spagna (73%), Francia (71%).
Giovani fondatori
La percentuale di PMI con proprietari di età compresa tra 18 e 25 anni che hanno riferito di utilizzare attualmente almeno un’app di Meta per la propria attività sono prevalentemente in Germania (70%), Paesi Bassi (74%), Kenya (92%).
In Italia, il range anagrafico parte da 26-34 anni. Di queste PMI con a capo giovani founder, il 21% dichiara che sta facendo fatica a sopravvivere, il 36% sopravvive, il 39% sta prosperando.