Zuckerberg teme la recessione e taglia del 30% le assunzioni di Facebook
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Digitale Sab 02 luglio 2022

Zuckerberg teme la recessione e taglia del 30% le assunzioni di Facebook

La recessione fa paura anche al re del Metaverso, Mark Zuckerberg. Il ceo di Meta, ex Facebook, si prepara per l’arrivo dell’uragano. Zuckerberg teme la recessione e taglia del 30% le assunzioni di Facebook
Alberto Mapelli
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Alberto Mapelli

Le ripercussioni per Meta

La recessione fa paura anche al re del Metaverso, Mark Zuckerberg. Il ceo di Meta, ex Facebook, si prepara per l’arrivo dell’uragano. «Se dovessi scommettere – ha detto Zuckerberg in un incontro con i dipendenti avvenuto il 29 giugno come ha rivelato Reuters –, direi che questa potrebbe essere una delle peggiori flessioni economiche della storia recente». Anche per questo l’azienda ha scelto di ridurre del 30% il target di ingegneri da assumere.

Il ceo ha quindi optato per un ribasso da 7 mila a 6 mila del numero di ingegneri da assumere. Si tratta di un taglio ulteriore: inizialmente, infatti, gli ingegneri da assumere erano 10 mila. Si tratta di un ridimensionamento dei piani di espansione quantomeno non inaspettato. Già a maggio, infatti, Meta aveva preannunciato la possibilità di ridimensionare il personale senza dare dei dettagli. Reuters ha riportato che l’ex Facebook si sta preparando a vivere una seconda metà di 2022 con una struttura più ridotta e con i costi a dieta.

L’annuncio Zuckerberg

«Realisticamente ci sono molte persone nella compagnia che non dovrebbero essere qui», ha detto Zuckerberg ai suoi dipendenti. Il ceo ha lanciato così un segnale che il ridimensionamento del personale potrebbe riguardare non solo le nuove assunzioni, ma anche chi è già all’interno dell’azienda.
«In parte spero che alzando le aspettative e impostando obiettivi più aggressivi, riscaldando un po’ le cose insomma, qualcuno di voi decida che questo non è il posto adatto per lui», ha spiegato con candore Zuckerberg. «Questa auto-selezione è una cosa che per me andrebbe bene», ha aggiunto.

La nota di Cox su Facebook

Reuters ha avuto accesso anche a una nota scritta dal chief product officer, Chris Cox, piena di preoccupazione. «Mi preme sottolineare che siamo di fronte a tempi gravi e con venti contrari forti. Dobbiamo lavorare in modo impeccabile in un ambiente dove la crescita sarà più lenta. Per questo i team non dovrebbero aspettarsi grandi budget e flussi di nuovi ingegneri», ha scritto Cox. Per questo ha sottolineato che la compagnia deve essere in grado di lavorare con team «più snelli ed efficienti». La società ha replicato a Reuters sostenendo che la nota andava a ribadire quanto già detto pubblicamente e sottolineava l’importanza di «mettere il massimo dell’energia» per sfruttare «le opportunità a disposizione».

I problemi non riguardano solo Meta tra le Big Tech. Molte di queste aziende hanno dovuto iniziare a fare i conti con la possibile recessione e con il crollo dei titoli a Wall Street. Certo, Meta è quella che da inizio anno ha avuto uno dei cali più vistosi (intorno al 50%). Mentre Amazon (-31%) e Apple (-18%), ad esempio, hanno limitato le perdite.

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