Il 30% delle imprese investe in Metaverso e Nft, ma servono regole
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DigitalePrimo piano Gio 23 febbraio 2023

Il 30% delle imprese investe in Metaverso e Nft, ma servono regole

Secondo un sondaggio, “Web 3.0: Metaverso e NFT”, realizzato da EY oltre un'impresa su due è interessato a investirci o l'ha già fatto Il 30% delle imprese investe in Metaverso e Nft, ma servono regole
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

Imprese italiane, il rapporto con Metaverso e Nft

Circa tre imprese su 10 hanno già investito o intende investire nella sperimentazione e adozione delle principali tecnologie emergenti, tra cui il metaverso. Secondo un sondaggio, “Web 3.0: Metaverso e NFT”, realizzato da EY, in collaborazione con il Centro di Ricerca in Strategic Change della Luiss,  il tasso di crescita medio dei ricavi nel Metaverso e Nft nei prossimi 10 anni sarà superiore al 40% ma il settore è poco regolamentato e quindi ancora poco sicuro per gli investimenti. Infatti soltanto il 17% dei 100 manager italiani e stranieri intervistati ritiene che i governi si stiano muovendo adeguatamente rispetto alla regolamentazione del metaverso, mentre il 63% ritiene che l’attuale regolamentazione del mercato non sia sufficiente.

Sarebbe necessario regolamentare gli aspetti legati a cybersecurity (soprattutto la gestione dei dati personali), educazione e formazione (proibendo ad esempio azioni violente), transazioni economiche e relativa fiscalità e comportamento sociale ed etico. Il report mette in evidenza le aspettative che gli operatori ripongono non solo rispetto ai loro investimenti nel Metaverso, ma anche in termini di capacità e competenze richieste per l’attuazione di una strategia in ambito di risk and compliance.

Di conseguenza, il fisco non può che avere aspettative analoghe e richiedere dunque un sistema di armonizzazione tra le varie giurisdizioni dei singoli Paesi come sta accadendo con le cryptovalute. La realizzazione di un ambiente come il Metaverso coinvolge anche degli asset di Intellectual property (IP) come le privative brevettuali, i brand, il diritto d’autore e della comunicazione. Analogamente la realizzazione e commercializzazione di un Nft non può prescindere dalla valutazione del rapporto con i diritti di proprietà intellettuale propri o di terzi.

“Trasformazione digitale inarrestabile”

“La trasformazione digitale –  ha detto Stefania Radoccia, Managing Partner dello studio legale e tributario di EY-  è ormai un processo inarrestabile e risulta fondamentale per le imprese comprenderne potenzialità, sfide e implicazioni. Gli innumerevoli ambiti di applicazione di Metaverso e NFT fanno sorgere la necessità di implementare nel prossimo futuro una corposa disciplina giuridica, per fornire certezza a tutte le situazioni giuridiche che si manifesteranno nei mondi virtuali. Necessità evidenziata dal 64% dei manager intervistati che ritengono che i governi debbano fare di più relativamente alla regolamentazione del metaverso e che è dimostrata anche dalla cautela negli investimenti: soltanto il 6% prevede di investire più del 50% del budget a loro disposizione per sperimentazioni nel metaverso”.

Quanto investire?

Dalla survey emerge comunque che circa il 30% delle aziende italiane ed estere ha già avviato o intende investire nella sperimentazione e adozione delle principali tecnologie emergenti, tra cui il metaverso, e il 25% intende farlo nel breve periodo. Si prevede inoltre nel prossimo decennio una crescita considerevole dell’impatto del metaverso sul portafoglio dei servizi e prodotti offerti: oltre il 40% degli intervistati ritiene che il tasso di crescita medio del mercato in termini di ricavi attesi nei prossimi 10 anni sarà superiore al 40%.

La cautela prevale: solo il 28% degli intervistati intende investire più del 15% del budget nella sperimentazione di nuove soluzioni nel metaverso ed il 19% prevede di investire più di 200 mila euro nel corso del 2023 per avviare nuove progettualità e adottare nuove soluzioni nel metaverso.

Le critiche e i dubbi

Non mancano però le critiche, perplessità e dubbi sul Web 3.0 quello di Metaverso e Nft. La presenza di ingenti costi di investimento affiancati ad un’eventuale incertezza dei relativi ricavi; la poca chiarezza circa le reali potenzialità e opportunità associate; la necessità di investire nello sviluppo di nuove competenze e l’assenza di una normativa adeguata. Secondo il 48% del campione, sebbene si tratti di un mercato ancora in fase di espansione, gli Nft offrono un’importante opportunità di crescita dei ricavi e hanno già dimostrato essere una realtà con potenzialità significative in svariati ambiti di applicazione. In particolare, sono stati individuati tre principali ambiti di applicazione: diritti d’autore, collezionismo e marketing.

Al contrario, il 38% degli intervistati non ritengono gli Nft una tecnologia da esplorare e su cui investire, in quanto hanno un mercato troppo volatile e pertanto uno scarso valore aggiunto. Infine, il 14% dei Top manager intervistati evidenzia che la scarsa conoscenza degli Nft li rende non appetibili per effettuare investimenti. Il valore di mercato mondiale di soluzioni basate su Metaverso e Nft è, spiega la ricerca, al momento di circa 400 miliardi di dollari.

 

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