Amara sorpresa nell'uovo di Pasqua: mancano più di 9 mila pasticceri
Confartigianato lancia l'allarme: il 43% delle imprese artigianali soffre quindi di carenza di manodopera specializzata
Mancano più di 9 mila pasticceri
L’uovo di Pasqua artigianale si sgonfia per mancanza di manodopera. Tante infatti sono le figure professionali che le 50mila pasticcerie e imprese del settore dolciario (di cui 39mila imprese artigiane) non riescono a trovare. La denuncia è della Confartigianato che dà i numeri di questa endemica carenza di lavoratori che investe anche altri settori.
Per la Confartigianato, le imprese cercano collaboratori in grado di soddisfare le richieste di un mercato sempre più attento alla sostenibilità ambientale. Infatti, nel 47,5% delle assunzioni per le attività di pasticcieri, gelatai, conservieri, panettieri e pastai artigiani è richiesto un livello elevato, medio-alto e alto, di competenze green. Una percentuale cresciuta di ben 19 punti rispetto a quella del 28,3% di 5 anni fa.
Come riconoscere un prodotto di qualità
La rivista Altroconsumo, in occasione delle festività pasquali ha stilato un vademecum della qualità a tutela del consumatore. Per quanto riguarda la colomba pasquale è essenziale prestare attenzione all’etichetta: visto che le caratteristiche di questo dolce tradizionale sono stabilite dalla legge.
L’impasto (meglio lievito naturale o lievito madre), la quantità di burro (oltre il 16%), lo zucchero (o il miele) e le uova (rigorosamente di categoria A) e i canditi (almeno il 15%) sono elementi da cui non si può prescindere se si vuole acquistare un buon prodotto. Un’altra spia di un prodotto veramente artigianale è l’assenza di conservanti. In quanto alla glassa con mandorle queste ultime devono essere almeno il 2% del peso.
Quanto cioccolato nelle uova di Pasqua
E le uova di cioccolato? Anche in questo caso si devono rispettare alcune prescrizioni importanti. Secondo Altroconsumo nel cioccolato nero o fondente deve esserci almeno il 35% di cacao e il 18% di burro di cacao, nel cioccolato al latte la percentuale di cacao scende al 25% minimo e deve ovviamente esserci il latte per almeno il 14% del peso totale. Se sull’etichetta del cioccolato fondente troviamo scritto cioccolato superiore, fine o finissimo, la percentuale di cacao sale ad almeno il 43% (30% per il cioccolato al latte.
Le migliori uova recano la scritta “solo con cacao puro”, ovvero che il cioccolato contiene solo burro di cacao e non contiene altri grassi vegetali comeolio di palma, burro di karité o altro. Anche i prodotti artigianali, viene ricordato, devono avere tutte queste caratteristiche. In pasticceria, di fronte a colombe o uova confezionate solo con carta carta, pur straordinariamente scenica, ma senza un adesivo con le indicazioni, il consumatore deve diffidare.