Ecco quanto guadagnano i top manager delle banche italiane
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EconomiaPrimo piano Gio 02 marzo 2023

Non solo Orcel, quanto guadagnano i manager delle banche italiane

Nel 2021 quasi 2 mila banchieri avevano uno stipendio annuale di oltre un milione di euro. Ecco quanto guadagnano. Non solo Orcel, quanto guadagnano i manager delle banche italiane Da sinistra, i banchieri Carlo Messina, Alberto Nagel e Andrea Orcel
Redazione Verità&Affari
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Gli stipendi dei manager delle banche italiane

Se i target verranno raggiunti, il numero uno di Unicredit vedrà lievitare notevolmente il suo compenso. Passerà da 7,5 milioni a 9,75 milioni. La remunerazione salirà in maniera consistente se il manager riuscirà a realizzare gli obiettivi previsti nel piano industriale. Andrea Orcel non è però l’unico banchiere a passare all’incasso nel post-Covid sia in Italia che all’estero. 

Secondo i dati dell’Autorità bancaria europea, nel 2021 quasi 2 mila banchieri avevano uno stipendio annuale di oltre un milione di euro. Nella classifica dei più pagati, gli amministratori delegati degli istituti di credito italiani si piazzano al terzo posto. Anche a dispetto della crisi. Basti pensare che i banchieri che superano il milione di euro di guadagni l’anno è in aumento dell’88% rispetto al 2020.

Fra i più pagati a Piazza Affari oltre ad Orcel c’è il numero uno di Banca Intesa, Carlo Messina, che nel 2021 ha guadagnato complessivamente 7,55 milioni di euro. Ed è riuscito così, in quell’esercizio, a battere il collega Orcel che, nello stesso periodo, aveva portato a casa 6,7 milioni. Più contenuto, si fa per dire, il conpenso di Alberto Nagel. Nel 2021 il numero uno di Mediobanca ha portato a casa 4,17 milioni di salario. Stipendio d’oro anche per Giuseppe Castagna: nel 2021 l’amministratore delegato di Banco Bpm ha guadagnato 2,33 milioni, mentre il numero uno di Bper, Piero Luigi Montani, si è fermato a 1,15 milioni.

Il top management delle società di Piazza Affari

Secondo la 27esima edizione dello Spencer Stuart Board Index, nel 2021 l’80% degli amministratori delegati delle società quotate sul Ftse Mib ha percepito uno stipendio a sei zeri. In dettaglio, il 16% ha suptato un compenso superiore ai 5 milioni di euro. Il più pagato è stato il numero uno di Stellantis, Carlos Tavares, che ha intascato 19,15 milioni. Una cifra stellare che ha generato non poche polemiche a livello internazionale soprattutto per il  delicato momento che l’industria dell’auto sta vivendo. 

Piatto ricco anche per l’amministratore delegato di Cnh Industrial, Scott W. Wine, che nel 2021 è stato pagato 8,8 milioni, e per il numero uno dell’Eni, Claudio Descalzi, con un compenso totale pari a 5,85 milioni, di cui 1,6 milioni di retribuzione fissa.

L’indagine di Spencer Stuart si concetra poi su un campione composto dalle prime 100 società quotate in Italia, di cui 37 appartenenti all’indice Ftse Mib e 63 a due indici secondari, Ftse Italia Mid Cap e Ftse Italia Small Cap. Il risultato? Lo stipendio medio totale dei ceo ammonta a 2,12 milioni di euro (a fronte degli 1,71 milioni del 2020). Su questa cifra, la componente fissa pesa per 854mila euro (contro i 790mila dell’anno precedente).

I compensi di dipendenti e manager di aziende non quotate

Tornando ai banchieri, gli amministratori delegati italiani guadagnano mediamente 54 volte gli stipendi medi dei dipendenti. Salari che, va detto, non sono comunque bassi visto che si sfiorano mediamente i 60mila euro lordi l’anno. I compensi del top management degli istituti di credito sono inoltre molto distanti da quelli dei vertici di aziende non quotate. 

Secondo il sito di ricerca lavoro i.talent.com, in Italia un manager guadagna circa 3,300 euro netti al mese. Il compensio medio annuio varia in funzione dell’esperienza. Per le new entry si scende a 30mila euro l’anno (2.500 euro mensili netti), mentre  i lavoratori con più esperienza guadagnano poco più di 68 288 l’anno.

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