La Bce porta i tassi al 2% e annuncia nuovi rialzi. Lagarde pizzica la Meloni
La Bce ha deciso di alzare i tassi di interesse di 75 punti base, che salgono così al 2%. Si tratta del rialzo più alto dal primo trimestre.Il rialzo dei tassi deciso dalla Bce
La Bce ha deciso di alzare i tassi di interesse di 75 punti base, che salgono così al 2%. Si tratta del rialzo più alto dal primo trimestre 2009 quando a guidare la Bce era Jean Claude Trichet. “Aumentando sensibilmente i tassi di riferimento per la terza volta consecutiva – recita il comunicato di fine vertice – ha compiuto progressi considerevoli nell’abbandono dell’orientamento accomodante della politica monetaria. Il Consiglio direttivo ha assunto oggi questa decisione e prevede di aumentare ulteriormente i tassi di interesse per assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine. Esso definirà l’andamento dei tassi di riferimento in futuro in base all’evolvere delle prospettive per l’inflazione e l’economia, riflettendo un approccio secondo il quale le decisioni sui tassi vengono definite di volta in volta a ogni riunione”.
L’inflazione “continua a essere di gran lunga troppo elevata e si manterrà su un livello superiore all’obiettivo per un prolungato periodo di tempo”. A nulla sono valsi gli appelli ad evitare un nuovo rialzo dei tassi arrivati da vari leader europei tra cui la premier Giorgia Meloni. La presidente della Bce, Christine Lagarde, ha risposto quasi seccata: “Dobbiamo fare quello che dobbiamo fare. Una banca centrale ha il mandato della stabilità dei prezzi e deve perseguirlo usando tutti i mezzi”. “Ovviamente – ha proseguito Lagarde – non significa che trascuriamo il rischio di recessione. Ma ci preoccupa il fatto che i bassi redditi non sono solo vulnerabili al rischio di recessione, ma anche alla realtà dell’inflazione”.
Meloni nel discorso alla Camera aveva detto che la scelta della Bce di rialzare i tassi di interesse è “da molti reputata una scelta azzardata e che rischia di ripercuotersi sul credito bancario a famiglie e imprese, e che si somma a quella già assunta dalla stessa Banca centrale di porre fine, a partire dal 1° luglio 2022, al programma di acquisto di titoli a reddito fisso sul mercato aperto, creando una difficoltà aggiuntiva a quegli Stati membri che hanno un elevato debito pubblico”.
Ma la Lagarde ha ribattuto: “I rischi per la crescita sono chiaramente orientati al ribasso, soprattutto nel breve termine. Servono misure per ridurre il debito pubblico e riforme strutturali per aumentare il potenziale di crescita”. Quanto al programma di acquisto della Banca centrale ha concluso: “Discuteremo a dicembre dei principi chiave” del Quantitative easing.