Assurda Ue, i biocarburanti vanno bene in cielo ma non in terra
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AperturaEconomia Mer 26 aprile 2023

Assurda Ue, i biocarburanti si possono usare in cielo ma non in terra

La commissione europea ha accettato sui carburanti per aerei quello che sull’auto considerava una bestemmia. Vale a dire i biocarburanti. Assurda Ue, i biocarburanti si possono usare in cielo ma non in terra
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

I biocarburanti autorizzati dall’Ue

Anche fra i talebani Ue della rivoluzione verde comincia a serpeggiare il seme del dubbio. La commissione europea ha accettato sui carburanti per aerei quello che sull’auto considerava una bestemmia. Vale a dire la possibilità di introdurre miscele bio accanto agli efuels di origine chimica. Una grande vittoria  per il nostro Paese, come ha spiegato il ministro Gilberto Picchetto: “Questo via libera lascia ben sperare che l’Europa sia finalmente pronta ad accogliere i biocarburanti sostenibili anche nel settore auto e van, come chiesto dall’Italia”. Un elemento in più che aumenta la confusione. La Commissione Ue, infatti, ha stabilità che dal 2035 non potranno più essere immatricolate auto a benzina e diesel.

Saranno ammesse solo quelle green o elettriche oppure alimentate da carburanti di origine chimica come richiesto dalla Germania. Bocciata la proposta italiana di poter utilizzare i sistemi ottenuti dal riutilizzo di rifiuti o scarti di lavorazione. Il loro utilizzo, infatti, non garantiva la totale assenza di Co2. Una settimana dopo il G7 Ambiente riunito a Sapporo rinnegava la scomunica sostenendo che anche i biocarburanti sono un’arma efficace  contro l’inquinamento.

Una situazione surreale  considerando che del G7 ci sono anche Francia e Germania. I governi di Berlino e Parigi sostenevano una tesi esattamente opposta a quella difesa pochi giorni prima a Bruxelles. Incomprensibile. Ora un nuovo passo avanti per i biocarburanti. L’accordo fra Parlamento europeo e Consiglio mantiene l’obbligo per i fornitori di carburante per aerei di garantire che tutto il carburante messo a disposizione degli operatori aerei negli aeroporti dell’Ue contenga una quota minima di carburanti sostenibili a partire dal 2025 (i 2%, poi 6% nel 2030, 20% nel 2035, 34% nel 2040, 42% nel 2045 e 70% nel 2050).

Accanto ai prodotti sintetici sono ammessi quelli bio con l’eccezione di quelli ottenuti da colture alimentari e foraggere e l’aggiunta di due carburanti ( idrogeno e carburanti sintetici a basse emissioni di carbonio per l’aviazione ), che possono essere utilizzati per raggiungere le quote minime nella rispettiva parte del regolamento. Inoltre, l’accordo – che andrà ora formalmente adottato da entrambe le istituzioni – prevede la creazione di un sistema di etichettatura dell’Unione sulle prestazioni ambientali per gli operatori aerei che utilizzano i carburanti sostenibili per aiutare i consumatori “a fare scelte informate e promuovere voli più ecologici”, spiega una nota del Consiglio Ue.

Questi carburanti si chiamano Saf ((Sustainable Aviation Fuel). Il maggior produttore italiano è il gruppo Eni. Viene realizzato nella raffineriai Livorno, miscelato al 20% nel carburante Jet Fuel e realizzato in sinergia con la bioraffineria di Gela I Sustainable Aviation Fuel,  sono attualmente l’unica soluzione immediatamente disponibile per contribuire in maniera significativa alla decarbonizzazione del trasporto aereo. Le materie prime utili alla produzione di SAF possono essere materiali di scarto di varia provenienza, come oli da cucina usati ma anche grassi animali, oli da colture in terreni marginali, rifiuti urbani e residui agroalimentari o agroforestali.

I SAF sono carburanti utilizzabili in miscela per il rifornimento degli aerei in quanto presentano caratteristiche pressoché identiche a quelle dei tradizionali carburanti per l’aviazione. Questo permette di impiegarli utilizzando le stesse infrastrutture di rifornimento e senza la necessità di adeguare gli aerei o i loro motori.

 

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