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AperturaEconomiaEnergia Gio 04 maggio 2023

Il caro bollette del gas fa litigare governo e Arera. Tabarelli: "Sbagliato il meccanismo mensile"

Il caro bollette del gas fa litigare governo e Arera: per il Mef la colpa degli incrementi è dell'Authority Il caro bollette del gas fa litigare governo e Arera. Tabarelli: "Sbagliato il meccanismo mensile"
Mikol Belluzzi
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Mikol Belluzzi

Il caro bollette del gas fa litigare governo e Arera

L’aumento delle tariffe del gas ad aprile sul mercato tutelato diventano motivo di scontro tra l‘Arera e il governo. Ieri, infatti, l’Autorità che regola i settori reti energia e ambiente aveva annunciato un incremento del 22,4% nel mese di aprile, dopo tre cali consecutivi. L’incremento è legato al fatto che nel decreto bollette del governo è stato confermato il congelamento dell’Iva per le bollette del gas al 5%, ma sono stati sbloccati gli oneri di sistema, in particolare per la voce che copre le spese di commercializzazione delle aziende: così, per il mese di aprile questo costo (in bolletta indicato come UG2) è cresciuto del 29,5%.

Questo è quanto ha annunciato l’Arera che per legge aggiorna una volta al mese le variazioni delle tariffe per la materia prima, nonché le variazioni degli oneri accessori. L’aumento, c’è da ricordare, arriva dopo tre cali consecutivi a gennaio (-34,2%), febbraio (-13,4%) e marzo (-13,4%).

Nella nota Stefano Besseghini, presidente dell’Arera, ha sottolineato anche come si sta tornando “sulla strada del ritorno della normalità. in cui il sistema è chiamato all’equilibrio senza il ricorso a finanze dello Stato per fronteggiare la crisi”. Ciò significa che l’Authority prevede prezzi del gas sui mercati sostanzialmente stabili a questi livelli per i prossimi mesi: in effetti, le opzioni sulla piattaforma olandese Ttf – indice di riferimento per il mercato europeo prevedono quotazioni sotto i 40 euro fino a settembre, per poi salire sopra i 50 nell’ultimo trimestre del 2023.

Parole dell’Arera strumentalizzate

Le parole dell’Arera però sono state utilizzate dalle associazioni dei consumatori e dalle opposizioni per contestare il governo di Giorgia Meloni, “colpevole” di aver portato al rialzo delle bollette in un periodo dell’anno in cui il riscaldamenti sono ancora accesi (le nuove tariffe si riferiscono, ricordiamo al mese di aprile).

Le critiche non sono piaciute al ministero dell’Economia, che questa mattina con una nota molto secca ha ribaltato la responsabilità di quanto accaduto all’Arera: il governo, infatti,  “continua a monitorare l’oscillazione dei prezzi energetici e il Mef è pronto a intervenire a sostegno di famiglie e imprese nel caso di aumenti significativi e repentini. Tuttavia l’ultimo decreto contro il caro bollette ha seguito, come in precedenza, i suggerimenti di Arera negli interventi previsti”.

Tabarelli: “Il problema sono le rilevazioni mensili”

Ma a cosa si deve questo continuo saliscendi? Risponde a questo domanda dalle colonne de La Stampa Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, che sottolinea come “l’ottovolante delle tariffe gas è accentuato dalla decisione di applicare variazioni mensili e non trimestrali, come, invece, accade per l’elettricità. Qua, un mese fa, è stata decisa una riduzione gigantesca, del 55%, con tariffe tornate a 24 centesimi per KWh, sostanzialmente allineati ai valori precedenti la crisi, e valide su tutto il secondo trimestre 2023 fino a luglio. È questa che ha pesato molto sulla componente regolata dei prezzi al consumo, ma che è stata più che compensata dal forte incremento della componente non regolamentata e che ha portato di nuovo il tasso di inflazione a salire all’8,3%”.

Secondo l’esperto “la botta di ieri per le famiglie vuole dire una maggiore spesa dell’ordine di 230 euro su base annua, ampiamente compensata, però, dal taglio di 700 euro della bolletta elettrica, sempre su base annua, del mese scorso. Le imprese stanno soffrendo anche loro, con prezzi più normali, ma a livelli superiori di tre volte a quelli che pagano le aziende con cui competono in Asia o negli Stati Uniti. Non possiamo avere la botte piena e la moglie ubriaca e se abbiamo un’economia che tira l’inflazione calda è il prezzo da pagare”.

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