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EconomiaPrimo piano Gio 22 dicembre 2022

Commercio con i Paesi extra-Ue, l'Italia a novembre torna in surplus

Nel commercio dell'Italia con gli Stati non europei il saldo diventa positivo per la prima volta nel corso del 2022. Commercio con i Paesi extra-Ue, l'Italia a novembre torna in surplus SEDE ISTAT
Redazione Verità&Affari
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Il dati Istat sul commercio

Aumentano a novembre le esportazioni dell’Italia verso i Paesi non Ue (+8,3% su base mensile), mentre calano le importazioni (-3,4%). Seppur di poco, il saldo commerciale con questi Paesi torna positivo: +2.011 milioni. E’ la prima volta che succede nel 2022. A rilevarlo è l’Istat nel suo report mensile sul commercio.

L’istituto nazionale di statistica spiega che l’incremento dell’export è quasi totalmente spiegato dal forte aumento delle vendite di beni strumentali (+25%). A pesare sono inoltre “movimentazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale)”, al netto delle quali l’export sarebbe cresciuto non dell’8,3% ma del 3,2%. Aumenti di minore entità si registrano per le esportazioni di beni di consumo durevoli e non durevoli (rispettivamente +1% e +2,7%), mentre diminuiscono quelle di energia (-2%) e beni intermedi (-1,3%).

Per l’import, invece, la flessione congiunturale è determinata soprattutto dal calo degli acquisti di energia (-5,5%) e beni intermedi (-2,6%). Un ruolo decisivo è giocato dalla diminuzione dei consumi di gas da parte di famiglie e imprese e dalla discesa dei prezzi di questa materia prima, grazie anche a un novembre eccezionalmente mite.

I partner principali: export e import

A novembre, sottolinea ancora l’Istat, “tranne che verso la Russia (-27,6%), si rilevano aumenti su base annua delle esportazioni verso tutti i principali paesi partner extra Ue27: i più ampi riguardano Svizzera (+54,1%), Turchia (+32,8%), Stati Uniti (+31,7%), paesi ASEAN (+26,9%) e Regno Unito (+26,4%)”.

Quanto ai principali Paesi da cui importiamo, si nota che gli acquisti da Svizzera (+63,5%), paesi OPEC (+61,2%) e Stati Uniti (+58,5%) registrano incrementi tendenziali molto più ampi della media. Prosegue invece la flessione dell’import dalla Russia (-39,5%). In forte calo anche gli acquisti dal Regno Unito (-19,3%). 

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