Italian sounding, Salvini: "Ci rubano 60 miliardi di ricavi"- V&A
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EconomiaPrimo piano Sab 03 dicembre 2022

Dal ragù al parmigiano "tarocco", l'allarme di Salvini: "Rubano agli imprenditori agricoli italiani 60 miliardi di ricavi"

L'italian sounding ci ruba 60 miliardi di euro di ricavi dice Matteo Salvini Dal ragù al parmigiano "tarocco", l'allarme di Salvini: "Rubano agli imprenditori agricoli italiani 60 miliardi di ricavi" MATTEO SALVINI
Mikol Belluzzi
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Mikol Belluzzi

Salvini al fianco degli agricoltori

“L’italian sounding ci costa 60 miliardi di ricavi rubato ai nostri imprenditori agricoli in maniera truffaldina”. Lo ha affermato il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, intervenendo al 60esimo anniversario dalla costituzione dell’Unione nazionale delle Pro Loco d’Italia. In realtà il costo dell’uso di loghi, nomi e confezioni che emulano i prodotti made in Italy senza esserlo realmente sarebbe ancora più elevato.

Quanto vale l’italian sounding

Dall’indagine “Italian Sounding: quanto vale e quali opportunità per le aziende agroalimentari italiane” realizzata per Coldiretti da The European House – Ambrosetti e Assocamerestero emerge che il fenomeno nel mondo vale 79,2 miliardi di euro. Sommando questo risultato al valore dell’export nazionale agroalimentare italiano (50,1 miliardi di euro), le esportazioni della filiera tricolore raggiungerebbero i 130 miliardi di euro se si eliminasse l’italian sounding. Nel 2021 le vendite all’estero di prodotti agroalimentari hanno registrato il giro di affari più alto di sempre, con una crescita media nell’ultimo decennio del 5,5% e chiudendo la stagione con un saldo positivo di 3,3 miliardi di euro. Una performance nella quale spicca nelle vendite all’estero di pomodori pelati e di pasta il primato dell’Italia, che è anche il primo produttore (e secondo esportatore) di vino a livello mondiale.

Chi ci clona il ragù

Lo studio ha innanzitutto mostrato come in alcuni paesi la quota di referenze italian sounding è più elevata. È il caso del Giappone (70,9%), seguito dal Brasile (70,5%), mentre in Europa il dato maggiore è stato riscontrato in Germania (67,9%). A livello di prodotto, i più clonati sono ragù (61,4%), parmigiano (61,0%) e aceto balsamico (60,5%).

Si copiano anche i bar

Ma non è solo il cibo italiano a essere clonato. All’estero si copiano anche i bar e ristoranti made in Italy. E’ il caso del Florian di Singapore, che richiama in modo evidente lo storico Caffé Florian di Venezia con cui però non ha nessun legame. E così il più antico caffè del mondo aperto nel 1720 in Piazza San Marco si trova ad avere una succursale non autorizzata in Seah Street a Singapore dove si mangiano persino i tradizionali cicchetti veneziani.

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