Debito dell'Italia insostenibile, ma nessuno ne parla
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Economia Gio 18 agosto 2022

Debito dell'Italia insostenibile, ma in campagna elettorale nessuno ne parla

il debito italiano è sostenibile senza riduzione di spesa? Gli ultimi dati non rincuorano. Ha comunicato la Banca d’Italia Debito dell'Italia insostenibile, ma in campagna elettorale nessuno ne parla ASSEMBLEA BANCA D' ITALIA 2020 BANKITALIA TARGA SEDE
Carlo Cambi
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Carlo Cambi

La situazione del debito dell’Italia

Sulle prospettive economiche che peraltro, al di là delle schermaglie fiscali, sembrano assenti dalla campagna elettorale incombe un gigantesco punto interrogativo: il debito italiano è sostenibile senza riduzione di spesa? Gli ultimi dati non rincuorano. Ha comunicato la Banca d’Italia che a giugno si è raggiunto il record di 2766,4 miliardi di euro di debito. Dall’inizio dell’anno è salito di 52 miliardi al ritmo di 288 milioni al giorno.

Debito pubblico in aumento

Si era osservato facendo un primo consuntivo del governo Draghi che l’aumento assai significativo del debito che si era avuto per tutto il 2021 (Draghi è entrato a palazzo Chigi il 13 febbraio e a fine mese il debito era a 2640 miliardi, ha oggi l’aumento è di 126,4 miliardi) era anche un effetto del trascinamento dei provvedimenti anti-Covid presi dal precedente esecutivo. Ma il debito ha continuato a lievitare anche nell’anno in corso e pare non conoscere argine. In sei mesi è aumentato dell’1,9%, il Pil – così certifica l’Istat – è atteso crescere a fine anno del 2,6%, ma nel secondo trimestre di quest’anno ha fatto appena un uno per cento di aumento. Il che significa che il debito cresce a una velocità non così inferiore rispetto al Pil. Ma c’è un terzo elemento: è il conto che il Fisco presenta all’economia nazionale.

Le entrate fiscali aumentano a un ritmo quattro volte superiore alla creazione di Pil. Nel primo semestre dell’anno – ha calcolato Bankitalia – le entrate tributarie sono state pari a 218,1 miliardi, in aumento dell’11,9% (23,2 miliardi) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per avere un’idea a giugno il debito è cresciuto di 11,2 miliardi, le entrate tributarie sono state pari a 36,0 miliardi, in aumento del 10,4% (3,4 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2021 mentre sul fronte della produzione industriale l’indice destagionalizzato si contrae del 2,1% e l’Istat commenta: «A giugno si rileva, per il secondo mese consecutivo, una flessione congiunturale dell’indice destagionalizzato della produzione industriale. La dinamica negativa è estesa a quasi tutti i settori, con l’eccezione di quello dell’energia».

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