Il dirigismo buono e quello cattivo secondo Carlo Bonomi
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AperturaEconomia Ven 02 giugno 2023

Il dirigismo buono e quello cattivo per Carlo Bonomi di Confindustria

C’è un dirigismo buono e un dirigismo cattivo. Almeno secondo il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, che spiega la sua posizione. Il dirigismo buono e quello cattivo per Carlo Bonomi di Confindustria Carlo Bonomi, presidente di Confindustria
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

C’è un dirigismo buono e un dirigismo cattivo. Dipende dai punti di vista perché in fondo tutto e relativo.  Quello del presidente di Confindustria Carlo Bonomi è anche abbastanza contraddittorio. Da una parte chiede all’Europa di adottare una politica industriale comune. Dall’altra però critica quella che è stata adottata in tema di auto e di packaging con l’introduzione della plastic tax e di piatti e bicchieri monouso.

Un posizione abbastanza contraddittoria considerato che le norme sulla tutela ambientale (a cominciare dalle auto a zero emissione entro il 2035) nascono proprio nelle stanze di Bruxelles. Se questo è il dirigismo cattivo qual è quello buono? Il leader della Confindustria non sembra cogliere la differenza. E così in occasione del Copres Business Europe in corso a Madrid chiede entrambe le cose: “L’Europa deve assumere una politica economica industriale comune” senza però adottare “impostazioni dirigiste”. Non spiega però si possono conciliare le due urgenze

Parlamento europeo

“Tutti i Paesi sono pienamente concordi sul principio della neutralità tecnologica per affrontare le transizioni in atto – ha spiegato Bonomi – Inoltre, in vista delle elezioni europee del 2024 gli industriali europei ritengono necessario che l’Ue si posizioni come continente industriale, che governi adeguatamente e nei tempi corretti le transizioni ambientali e digitali e che si impegni verso una maggiore autonomia sulle materie prime e sulle tecnologie chiave, tra cui le terre rare, i semiconduttori e i pannelli solari, l’intelligenza artificiale”.

“È fondamentale – ha aggiunto il leader degli industriali italiani – consentire un approvvigionamento energetico a prezzi competitivi e, in questo senso, l’Ue deve dotarsi di un mercato dell’elettricità con investimenti a lungo termine perché su queste sfide si giocherà il futuro del nostro manifatturiero”. Tra i temi al centro della riunione tra le Confindustrie europee anche il nuovo Patto di Stabilità e Crescita che, secondo Bonomi, “è cruciale che salvaguardi e favorisca gli investimenti”.  Dirigismo e dirigismi. In fondo è solo una questione lessicale.

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