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EconomiaPrimo piano Lun 19 dicembre 2022

Eni e Snam insieme per catturare e stoccare le emissioni di CO2

Eni e Snam hanno costituito una joint venture per catturare e stoccare le emissioni di anidride carbonica della centrale di Ravenna Eni e Snam insieme per catturare e stoccare le emissioni di CO2
Mikol Belluzzi
di 
Mikol Belluzzi

Eni e Snam insieme contro la CO2

Eni e Snam uniscono le forze per catturare e stoccare le emissioni inquinanti di anidride carbonica, secondo la tecnologia Ccs. Gli amministratori delegati di Eni, Claudio Descalzi, e di Snam, Stefano Venier, hanno firmato un accordo per la creazione di una joint venture paritetica, tramite la quale collaboreranno allo sviluppo e alla gestione della Fase 1 del Progetto Ravenna di cattura e stoccaggio della CO2 (CCS). L’accordo prevede anche di portare avanti gli studi e le attività propedeutiche a successive fasi di sviluppo. Secondo Descalzi, «oggi più che mai emerge l’esigenza di conciliare obiettivi di decarbonizzazione, sicurezza energetica e competitività, e fare sistema diventa prioritario. Questo accordo rappresenta un esempio di eccellenza, volto a valorizzare le sinergie industriali per contribuire al percorso di decarbonizzazione del sistema produttivo italiano».

Eliminate 25mila tonnellate di CO2

La Fase 1 del Progetto Ravenna CCS prevede la cattura di 25mila tonnellate di CO2 dalla centrale Eni di trattamento di gas naturale di Casalborsetti (Ravenna). Una volta catturata, la CO2 sarà convogliata verso la piattaforma di Porto Corsini Mare Ovest, per essere poi iniettata nell’omonimo giacimento a gas esaurito, nell’offshore ravennate. Il progetto rappresenta un tassello fondamentale per rispondere alle necessità di decarbonizzazione delle acciaierie, dei cementifici, delle industrie della ceramica e della chimica e più in generale dei settori cosiddetti «hard to abate», attraverso un processo tecnologico immediatamente disponibile, altamente efficiente ed efficace, che permette di valorizzare le infrastrutture e le competenze già presenti sul territorio. Le attività previste consentiranno di creare nuove opportunità di lavoro, con una stima complessiva di oltre 500 nuovi posti di lavoro già nella prima fase del progetto.

 

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