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EconomiaPrimo piano Lun 06 febbraio 2023

Fisco, 2,6 milioni di lettere nel 2023: "faro" su chi non rimedia

Gli alert saliranno a 3 milioni rispettivamente sia nel 2024 che nell'anno successivo. Aumenteranno i controlli sui contribuenti morosi Fisco, 2,6 milioni di lettere nel 2023: "faro" su chi non rimedia
Redazione Verità&Affari
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La lotta all’evasione entra nel vivo

“Regalino” (si fa per dire) in arrivo da parte del fisco che ha tracciato con chiarezza il perimetro d’azione da qui ai prossimi anni. Raggiunti con anticipo (rispetto alla scadenza del 31 dicembre) gli obiettivi fissati dal PNRR per il 2022, si alza l’asticella per l’anno in corso e i successivi due sulle lettere di compliance.

Nel 2023, infatti, saranno inviati 2,6 milioni di alert che saliranno a 3 milioni rispettivamente sia nel 2024 e nel 2025. Con un trend crescente ipotizzato anche nei versamenti “stimolati”: 2,4 miliardi per il 2023 per arrivare a 2,77 miliardi sia nel 2024 che nel 2025. Strategia in linea con il PNRR che punta a ridurre la propensione all’evasione del 5% entro il 2025 e del 15% entro il 2026.

Monitoraggio in aumento

Non solo. Prevista una stretta sui controlli nei confronti dei contribuenti che non hanno intenzione di porre rimedio. In prima linea ci sarà ovviamente la Guardia di Finanza che accenderà un faro su chi non si è attivato per correggere precedenti omissioni o errori. Obiettivo è scovare possibili profili di pericolosità fiscale, cui seguiranno approfondimenti e attività ispettive dedicate al fine di “stanare” i furbetti.

Intanto va avanti la rottamazione quater

Intanto, nei giorni scorsi il Viceministro dell’economia Maurizio Leo aveva fornito i primi numeri sulla tregua fiscale inserita nella legge di bilancio “in soli 5 giorni, sono arrivati 65mila richieste di definizione agevolata delle cartelle. Questo è un dato sicuramente incoraggiante. E io penso che la tregua fiscale così come la abbiamo concepita debba rappresentare un ponte verso la riforma, verso un fisco più equo e più a misura d’uomo”, aveva detto Leo a Telefisco 2023 de il Sole24Ore.

Fino ad oggi il bilancio delle precedenti rottamazioni non è stato particolarmente entusiasmante. Secondo quanto riferì il sottosegretario al Tesoro, Maria Cecilia Guerra, all’inizio dello scorso anno mancavano all’appello 2,4 miliardi. Non solo: quasi la metà dei contribuenti (il 43%) non aveva poi proseguito nei pagamenti uscendo di fatto dalla definizione agevolata e rientrando quindi nella riscossione ordinaria.

(Teleborsa)

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