Fringe benefit 2023, la nuova soglia e cosa cambia per i dipendenti
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ApprofondimentiEconomia Mar 02 maggio 2023

Fringe benefit fino a 3mila euro, cosa cambia per i dipendenti

Fino adesso potevano arrivano fino a 258 euro nel corso dell'anno. La novità per fringe benefit 2023 introdotta con il decreto lavoro. Fringe benefit fino a 3mila euro, cosa cambia per i dipendenti
Emanuele Bonora
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Emanuele Bonora

Giornalista de La Verità, esperto di nuovi media. Responsabile dell'edizione online del quotidiano e delle strategie digitali.

Cosa cambia per i fringe benefit 2023

Si alza fino a 3mila euro la soglia di esenzione fiscale dei fringe benefit aziendali per i dipendenti con figli a carico per il 2023. Una novità inserita nel decreto legge lavoro, approvato ieri dal governo Meloni, che vale 142 milioni e che, nelle parole del viceministro dell’economia Maurizio Leo, si spera che “venga stabilizzata” anche per il futuro.

Fino adesso i fringe benefit, una sorta di premio a disposizione delle aziende, potevano arrivano fino a 258 euro nel corso dell’anno. Una soglia che era stata aumentata lo scoro anno a 3mila euro per fare fronte al caro vita. Il decreto lavoro ha ripristinato questo tetto, nel quale possono rientrare anche i soldi per il pagamento delle bollette energetiche.  ”Si tratta di una misura che punta a sostenere le famiglie limitando l’impatto dell’inflazione sui redditi”, ha spiegato il ministro dell’Economia
Giancarlo Giorgetti.

I fringe benefit “sono fermi a 258 euro, che sono le vecchie 500mila lire”, ha affermato il viceministro dell’economia Maurizio Leo, che ha aggiunto: “Nel provvedimento, e questo pensiamo di fare in modo che questa cosa venga stabilizzata, abbiamo detto: se il datore dà dei fringe benefit, soprattutto per le bollette o altre emergenze, fino a 3mila euro, il lavoratore le deduce e ne ha un beneficio”.

Cosa sono i Fringe benefit

A differenza del welfare aziendale, i fringe benefit possono essere concessi individualmente dal datore di lavoro ai dipendenti. Si tratta di una forma di retribuzione per così dire “in natura”. In precedenza, il limite era di 258,23 euro all’anno e superata questa soglia il valore del beneficio diventava imponibile e contribuiva alla formazione del reddito.

Con il decreto Aiuti la soglia era stata aumentata prima a 600 euro per l’anno in corso e poi a 3mila euro. Tetto riconfermato dal decreto lavoro. Possono rientrare nei fringe benefit buoni pasto, assistenza sanitaria, polizze assicurative, prestiti, stock option e gli alloggi messi a disposizione del dipendente.

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