Grano, Consorzi agrari teme l'aumento dei costi di produzione
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EconomiaIn evidenza Sab 27 maggio 2023

Grano, Consorzi agrari preoccupati per l'aumento dei costi di produzione

Nella campagna 2023-2024, la produzione italiana di grano duro è stimata in crescita (+8,1 per cento) dall'Igc Grano, Consorzi agrari preoccupati per l'aumento dei costi di produzione PRODUZIONE RACCOLTA GRANO ITALIANO TREBBIATURA FRUMENTO
Redazione Verità&Affari
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La produzione di grano duro è in aumento, ma i costi sono in salta

La quanità di grando duro cresce, ma non è una buona notizia per le aziende italiane che producono pasta. Il motivo? I costi di produzione sono in salita. Complice la fiammata inflazionistica. Lo rivela Consorzi agrari Italia a Roma nell’ambito della XVI edizione del Seminario internazionale cereali 2023, promosso dalla Camera di Commercio di Roma. Inoltre, nel corso dell’incontro, sono emersi anche seri interrogativi sulla catena di approvvigionamento di cereali e sugli andamenti dei mercati, in un contesto di aumento dei costi dei fattori di produzione dei cereali. Uno scenario complesso in cui ha un peso notevole anche il conflitto fra Russia e Ucraina, grandi esportatori di grano. 

I dati italiani sono buoni

Nella campagna 2023-2024, la produzione italiana di grano duro è stimata in crescita (+8,1 per cento) dall’Igc, a fronte di una tenuta delle superfici delle aree seminate. Più ottimistica la stima del Crea: la produzione del nostro Paese dovrebbe attestarsi quest’anno sopra i 4 milioni di tonnellate, con un incremento di circa il 12 per cento rispetto alla campagna precedente, dovuto a rese produttive più alte.

Secondo le previsioni Usda (Rice Outlook, 16 maggio 2022), a livello mondiale, nel 2023-24, la produzione di riso aumenterà di 12 milioni di tonnellate rispetto all’anno precedente, raggiungendo un nuovo record di 521 milioni di tonnellate (base lavorata). La campagna 2023-2024 per il frumento prevede invece una disponibilità leggermente inferiore a quella della campagna precedente (-1,1 per cento), frutto di una diminuzione delle rese e della produzione (-2,5 per cento), solo in parte compensata dal livello positivo degli stock iniziali (+3,1 per cento). Infine la produzione di mais è stimata, invece, in aumento del 5,6 per cento rispetto all’anno precedente, seconda solo al record di due anni fa.

Con un clima migliore, si prevede un miglioramento delle rese medie, soprattutto in Argentina e nell’Ue. La produzione mondiale di orzo per la campagna 2023-2024 è stimata dall’International Grains Council in 145,7 milioni di tonnellate, -5,2 per cento rispetto alla campagna precedente 2022- 2023. Forte il calo previsto in Ucraina. Nell’Eu27 è previsto un lieve calo della produzione nella campagna 2023-2024 che si attesterebbe a 50,9 milioni di tonnellate (-0,9 per cento). Per il frumento duro la campagna 2023-2024 segna, nelle previsioni Igc, un leggero calo (pari a -0,9 per cento), attestandosi a 32,4 milioni di tonnellate, con le riduzioni dovute alla siccità in Tunisia e Algeria.

Lo scenario resta complesso

“Come lo scorso anno  la grave situazione di guerra in Ucraina, determinata dal conflitto con la Federazione Russa, pone seri interrogativi anche sulla catena di approvvigionamento di cereali e sugli andamenti dei mercati, in un contesto di aumento dei costi dei fattori di produzione” hanno spiegato dal Cai. Una realtà che ha archiviato lo scorso esercizio con un utile netto consolidato da  3,2 milioni di euro, un ebitda da 15,4 milioni e un valore della produzione a 587 milioni.

“Molte preoccupazioni si manifestano riguardo la capacità di garantire, soprattutto in alcune aree deboli del mondo, l’adeguato approvvigionamento di cereali a scopo alimentare” hanno aggiuto.  L’obiettivo del Cai è quello di supportare tutte le imprese agricole italiane, grazie ai loro poli d’eccellenza e alla continua attivita’ di ricerca e sviluppo, riducendo così i costi di produzione, fornendo mezzi tecnici e soluzioni innovative per proiettare il settore nel futuro, aumentando gli investimenti sui territori e le opportunità di mercato per gli agricoltori tramite i contratti di filiera.

“I risultati lusinghieri di Consorzi agrari d’Italia quest’anno rafforzano questo grande progetto pensato per difendere e valorizzare l’agricoltura italiana” ha spiegato Gianluca Lelli, amministratore delegato del Cai. “Stiamo strutturando col passare delle settimane una rete sempre più vasta su tutto il territorio nazionale rendendo visibile e riconoscibile il grande ruolo dei consorzi per ciascuna azienda agricola sia nella fornitura di prodotti e servizi sia nella valorizzazione del grande lavoro degli agricoltori”, ha concluso.

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