La guerra costa all’Italia 13 miliardi in meno di crescita del Pil
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Economia Mar 27 settembre 2022

La guerra costa all’Italia 13 miliardi in meno di crescita del Pil

La guerra frena la crescita globale e, inevitabilmente, anche quella italiana. Il Pil del nostro Paese crollerà dal 3,4% di quest’anno. La guerra costa all’Italia 13 miliardi in meno di crescita del Pil
Redazione Verità&Affari
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Quanto costa all’Italia la guerra

La guerra frena la crescita globale e, inevitabilmente, anche quella italiana. Il Pil del nostro Paese crollerà dal 3,4% di quest’anno allo 0,4% nel 2023, secondo le prospettive economiche intermedie dell’Ocse presentate ieri a Parigi. Il dato dello 0,4% rappresenta un taglio di ben 0,8 punti rispetto alle precedenti stime italiane pubblicate dall’Ocse lo scorso giugno (1 punto di Pil italiano vale 16 miliardi, ndr). Nell’Eurozona, si legge nel documento intitolato “il prezzo della guerra”, il Pil arretrerà dal 3,1% del 2022 allo 0,3% del 2023 (-1,3 punti rispetto all’economic outlook di giugno). L’agenzia di rating S&P vede ancora più nero e taglia la crescita italiana del prossimo anno dal +2,1% a -0,1%, indicando per quest’anno una crescita del 3,1%, comunque inferiore al precedente 3,4% stimato qualche mese fa.
Ma è l’economia mondiale a destare preoccupazione.

«L’economia mondiale ha perso il suo slancio in seguito alla guerra di aggressione», ha affermato il segretario generale dell’Ocse, Mathias Cormann, sottolineando come «le pressioni inflazionistiche già presenti quando l’economia mondiale stava uscendo dalla pandemia sono state pesantemente aggravate». La crescita globale rallenterà dal 3% nel 2022 al 2,2% nel 2023, «ben al di sotto del ritmo previsto prima della guerra» russa in Ucraina. Il dato del 2,2% rappresenta un taglio di 0,6 punti rispetto alle precedenti stime dell’Ocse. Nel G20, la crescita passerà dal 2,8% del 2022 al 2,2% del 2023 (-0.6% rispetto alle precedenti previsioni).

L’analisi dell’Ocse

Unica nota positiva stimata dall’Ocse è l’inflazione. In italiana i prezzi al consumo scenderanno dal 7,8% del 2022 al 4,7% del 2023; nel complesso dell’Eurozona, invece, dovrebbero passare dall’8,1% di quest’anno al 6,2% del prossimo. Le ricadute della guerra russa in Ucraina, secondo l’Organizzazione internazionale, restano anche «una minaccia per la sicurezza alimentare globale, in particolare se combinate con altri eventi meteorologici estremi causati dai cambiamenti climatici». La cooperazione internazionale è di conseguenza necessaria per mantenere i mercati agricoli aperti, affrontare i bisogni d’urgenza e rafforzare l’offerta. I governi – sottolinea l’Ocse – devono garantire che gli obiettivi della sicurezza energetica e della mitigazione dei cambiamenti climatici siano allineati».

Ma il segretario generale Cormann è entrato anche nelle vicende politiche italiane il giorno che ha decretato la vittoria della coalizione di centro-destra guidata da Giorgia Meloni. «Attendiamo la formazione del nuovo governo, quando avremo un nuovo governo in Italia saremo felici di lavorare con loro per avere politiche volte ad una vita migliore», ha detto Cormann, «nel contesto attuale conviene avere una forte solidarietà sul lungo termine in Europa».

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