Inflazione record nell’eurozona, maxi rialzo dei tassi d'interesse
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Economia Gio 01 settembre 2022

Inflazione record nell’eurozona. Verso un maxi rialzo dei tassi d'interesse

L’inflazione nell’eurozona è salita e ora l’ipotesi di un maxi-rialzo dei tassi d’interesse da parte della Bce si fa più probabile. Inflazione record nell’eurozona. Verso un maxi rialzo dei tassi d'interesse
Redazione Verità&Affari
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L’inflazione e il rialzo dei tassi

L’inflazione nell’eurozona è salita ad agosto del 9,1% dopo il +8,9% di luglio e ora l’ipotesi di un maxi-rialzo dei tassi d’interesse di 75 punti base da parte della Bce si fa più probabile. All’uscita dei dati le borse europee, dopo un avvio positivo, hanno virato in rosso. «Abbiamo bisogno di un aumento vigoroso dei tassi a settembre», ha detto ieri il presidente della Bundesbank Joachim Nagel, «e nei prossimi mesi ci si deve aspettare nuovi passi sui tassi». L’appuntamento per le decisioni della Banca centrale europea è per l’8 settembre.

L’aumento dei prezzi

Secondo Eurostat nel mese che si è concluso ieri è il comparto dell’energia quello che ha registrato il rialzo più significativo (+38,3%, rispetto al +39,6% di luglio), seguito da cibo, alcol e tabacco (+10,6%, rispetto al +9,8% di luglio), beni industriali non energetici (+5%, rispetto al +4,5% a luglio) e servizi (+3,8%, contro il +3,7% di luglio).
Nel nostro paese i prezzi su base annuale sono cresciuti dell’8,4%. «Sono l’energia elettrica e il gas mercato libero che producono l’accelerazione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (in parte mitigata dal rallentamento di quelli dei carburanti) e che, con gli alimentari lavorati e i beni durevoli, spingono l’inflazione a un livello che non si registrava da dicembre 1985 (quando fu +8,8%)», sottolinea l’Istat in una nota. Ma accelerano anche l’inflazione di fondo (cioè al netto degli energetici e degli alimentari freschi), che passa da +4,1% a +4,4% (un aumento così non si registrava dal maggio del 1996 quando fu +4,7%), e l’inflazione al netto dei soli beni energetici (da +4,7% a +4,9%, non era così da aprile 1996).

Sempre ieri l’Istat ha reso noto anche l’andamento dei prezzi alla produzione di luglio, che tornano ad accelerare (+36,9%, dopo il +34,1% di giugno). Sul mercato interno, dove la crescita tendenziale è del 45,9% (dal +41,9% di giugno), prezzi in rialzo nella maggior parte dei settori manifatturieri, «ma si registrano rallentamenti per industria del legno, della carta e stampa, coke e prodotti petroliferi raffinati e metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo».

I settori che rallentano

Per il settore costruzioni, la crescita su base annua rimane sostenuta ma in rallentamento (su base congiunturale si registra una leggera flessione, grazie al calo dei costi di alcuni materiali). Prezzi in rialzo nel comparto servizi soprattutto nei trasporti e attività di supporto, «in particolare dei servizi di trasporto marittimo ed aereo». Il prezzo del gas al listino di Amsterdam intanto ieri è sceso dai 270 euro dell’apertura a circa 240 euro. Nei giorni scorsi aveva abbondantemente superato quota 300. Tuttavia ancora a inizio giugno il gas veniva scambiato a 80 euro, mentre la media prima del conflitto in Ucraina era di 30 euro.

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