Prezzi alla produzione dell'industria in calo in Italia grazie al gas
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EconomiaPrimo piano Ven 10 marzo 2023

Prezzi alla produzione dell'industria in calo in Italia grazie al gas

Il ribasso del costo del gas ha fatto scendere i prezzi alla produzione dell'industria in Italia a gennaio del 7,5% rispetto a dicembre Prezzi alla produzione dell'industria in calo in Italia grazie al gas
Redazione Verità&Affari
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Prezzi alla produzione dell’industria in calo a gennaio

(Teleborsa) – L’Istat ha comunicato che a gennaio 2023 i prezzi alla produzione dell’industria hanno registrato una flessione congiunturale del 7,5% e una crescita tendenziale dell’11,1%, in netto rallentamento rispetto al mese precedente (+31,7%).

“La flessione congiunturale di eccezionale entità e la netta decelerazione della crescita tendenziale dei prezzi alla produzione dell’industria – che si riporta sui livelli dell’estate 2021 – sono soprattutto dovute ai forti ribassi sul mercato interno dei prezzi di fornitura di energia elettrica e gas, favorevolmente condizionati dal crollo del prezzo del gas naturale”, spiega in una nota l’Istituto nazionale di statistica.

Lo scenario del mercato del gas

I prezzi del TTF, il mercato di riferimento per il gas in Europa, hanno infatti subito un brusco calo di oltre l’80% dal picco di agosto, grazie a una serie di fattori. A incidere sono stati adeguati flussi di importazione di gas e LNG, riduzione dei consumi da parte dell’industria e delle famiglie per i prezzi elevati, un inverno eccezionalmente caldo, l’aumento della produzione di energia nucleare in Francia, la scarsa concorrenza con l’Asia sui mercati del LNG. Tutto ciò ha anche portato a una limitata erosione delle scorte di gas europee.

Nelle ultime settimane i prezzi del gas si sono stabilizzati poco sotto quota 50 euro al megawatt/ora, che rimane comunque un livello molto superiore alle media 2015-2019. Secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo, un ritorno a quei prezzi è altamente improbabile, perchè i problemi di approvvigionamento, i rischi meteorologici e i rischi geopolitici potrebbero contribuire a raffreddare le recenti pressioni ribassiste.

I dati Istat su mercato interno ed estero

Sul mercato interno i prezzi diminuiscono del 9,9% su base mensile e crescono dell’11,6% su base annua (era +39,2% a dicembre 2022). Al netto del comparto energetico, invece, i prezzi mostrano una dinamica congiunturale positiva (+0,5%), per quanto contenuta, e crescono del 9,8% in termini tendenziali.

Sul mercato estero si rileva un lieve incremento congiunturale (+0,6%), sintesi di moderati aumenti in entrambe le aree, euro (+0,5%) e non euro (+0,6%). Su base annua, i prezzi crescono dell’8,4% (+7,8% area euro, +8,8% area non euro).

Le tendenze dei settori manifatturieri

A gennaio 2023 si rilevano incrementi tendenziali per tutti i settori manifatturieri, a esclusione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-5,1% area euro); i più marcati riguardano prodotti chimici (+14,8% mercato interno, +15,2% area euro, +16,6% area non euro), industria del legno, della carta e stampa (+12,3% mercato interno, +16,2% area euro, +15,5% area non euro), articoli in gomma e materie plastiche (+16,1% mercato interno, +13,2% area euro, +12,3% area non euro), computer, prodotti di elettronica e ottica (+16,1% area non euro) e industrie alimentari bevande e tabacco (+15,2% mercato interno, +13,1% area euro, +14,0% area non euro).

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