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Economia Mar 06 dicembre 2022

Materie prime, per Bonomi serve un fondo sovrano europeo

Per il presidente di Confindustria è essenziale uno strumento che eviti di farsi trovare impreparati e garantisca l'approvvigionamento Materie prime, per Bonomi serve un fondo sovrano europeo Carlo Bonomi, presidente di Confindustria
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

Obiettivo: assicurarsi gli approvvigionamenti 

Stellantis produrrebbe anche di più in Italia. Se non fosse che la penuria di materie prime non aiuta. Non si tratta naturalmente dell’unico caso in Italia. Ormai, indipendentemente dal brand, per una vettura nuova di zecca  bisogna attendere fra i tre e i quattro mesi per la consegna. E la ragione sta nel fatto che le materie prime sono merce rara e la Cina se n’è accaparrata buona parte in Africa. Non a caso il numero uno di Confindustria, Carlo Bonomi, ha proposto la creazione di un fondo europeo per le materie prime. 

Bonomi, un fondo “per non farci trovare impreparati”

Per Bonomi bisogna evitare che accada anche su altre commodities quello che è avvenuto sul gas, con la speculazione che ha portato i prezzi alle stelle rischiando di bloccare la produzione e la già flebile prospettiva di ripresa economica. “Dobbiamo avere un fondo sovrano europeo che acquisisca la proprietà delle materie prime che vengono considerate critiche per il nostro continente” così da “non farci trovare impreparati” e “metterci al riparo sui temi delle materie prime e energetiche” ha detto presidente di Confindustria, in un incontro alla stampa estera. 

Tema caldo anche Oltralpe

In Francia intanto il governo ha lanciato l’Osservatorio francese delle risorse minerarie per le filiere industriali (Observatoire français des ressources minérales pour les filières industrielles, Ofremi) con  l’obiettivo di monitorare la situazione ed intervenire per tempo nel caso di penuria di materie prime essenziali ai grandi gruppi che operano sul territorio nazionale. “La Francia ha poco alla volta preso coscienza della fragilità del suo approvvigionamento in minerali strategici, indispensabili a settori come la difesa, l’aeronautica, l’automobile o l’energia” spiega il quotidiano francese Le Monde dello scorso 30 novembre, evidenziando come l’Eliseo sia particolarmente attento al tema. 

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