Affari, relazioni e dubbi del nuovo padrone della raffineria di Priolo
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EconomiaIn evidenza Mer 11 gennaio 2023

Da manager a rampante petroliere: affari, relazioni e dubbi sul nuovo proprietario della contesa raffineria di Priolo

Fino a settembre Michael Bobrov, nuovo proprietario di Priolo, si presentava come amministratore della filiale israeliana di Trafigura. Da manager a rampante petroliere: affari, relazioni e dubbi sul nuovo proprietario della contesa raffineria di Priolo
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Chi è il nuovo proprietario della raffineria di Priolo

Ha superato l’offerta del fondo Crossbridge mettendo sul piatto un’offerta, secondo le indiscrezioni, di oltre 1,5 miliardi di euro per acquisire dai russi di Lukoil la raffineria di Priolo, la principale raffineria italiana e una delle più importanti in Europa. Eppure fino al settembre scorso Michael Bobrov si presentava come amministratore delegato della filiale israeliana di Trafigura, uno dei principali player mondiali del commercio di petrolio e derivati.

Poi Bobrov, con una cordata di investitori, ha preso il controllo di Bezan, la principale raffineria israeliana nei pressi di Haifa. E adesso, seppure con un veicolo separato, si appresta a diventare il nuovo proprietario della Isab, la società alla quale fa capo l’impianto siciliano. Venduta dal gruppo russo Lukoil e a rischio di stop per effetto indiretto delle sanzioni.

L’accordo con debitori

La Green Oil di Bobrov è azionista della raffineria di Bezan dopo un accordo con i debitori del gruppo Petrochemicals. Che ha comportato tra l’altro l’azzeramento di bond per un miliardo di shekel (circa 270 milioni di euro). Grazie all’accordo, Petrochmicals e Green Oil hanno preso il controllo dell’impianto dal vecchio azionista.

Soci di Bobrov in Green Oil sono Ohad Schwartz e Eder Schwartz, due uomini d’affari accomunati oltre che dal cognome dall’essere entrambi generi di Beny Steinmetz, uno degli uomini più ricchi d’Israele, grande commerciante di diamanti con interessi in vari settori.

Il suocero dei soci

Nel 2021 Steinmetz è stato condannato da un tribunale svizzero a cinque anni di carcere e una multa di 50 milioni di franchi per una vicenda di corruzione relativa a una concessione mineraria in Guinea. Oltre ai diamanti, Steinmetz ha interessi in vari settori compreso quello dell’energia. A una sua società, Nammax Oil and Gas, fa capo una delle concessioni del giacimento di gas naturale Yshai, al largo delle coste israeliane e confinante con il maxi giacimento Aphrodite. Amministratore della Nammax è Ohad Schwartz. 

La Green Oil è di proprietà di Schwartz, Schwartz e Bobrov dallo scorso anno. La società, attiva dal ’96, è specializzata nel riciclo di olii motore esausti per la produzione di carburante diesel. La comparsa di Green Oil tra i nuovi proprietari di Bezan ha creato qualche polemica in Israele. Nei piani del governo l’impianto era destinato ad essere chiuso e tra i candidati all’acquisizione c’era un gruppo immobiliare che avrebbe dovuto riqualificare l’area. Steinmetz ha fatto sapere di non avere alcun ruolo nell’operazione su Bezan.

Il fondo di Cipro

L’operazione su Priolo è stata però condotta da Bobrov con un diverso veicolo societario, Goi Energy, nel quale i due Schwartz non hanno interessi. Si tratta, secondo quanto reso noto da Lukoil nel comunicato che ha annunciato l’operazione, di una società che fa capo al fondo Argus New Energy, registrato a Cipro e gestito dalla Argus Management, anch’essa cipriota. L’autorizzazione del fondo è del luglio del 2022, anche se con un nome diverso era già stato autorizzato dai regolatori dell’isola nel 2020. Non risultano investimenti rilevanti in capo ad Argus Fund. La Argus Management complessivamente ha asset in gestione per circa due miliardi, divisi su più fondi. Poco più di quanto dovrà impegnare per prendere Priolo.

L’offerta di Goi Energy avrebbe superato di circa il 50% quella del fondo Crossbridge, che sempre secondo le indiscrezioni aveva offerto per la Isab di Priolo circa 1 miliardo. Trafigura sarà partner di Goi, anche se non è previsto un suo ruolo diretto nell’azionariato.

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