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EconomiaPrimo piano Mer 01 febbraio 2023

Multe, alla Riscossione contano i no dei Comuni alla rottamazione

A breve l'ente fornirà la lista degli enti locali che non aderiranno al mini-condono delle cartelle sotto i mille euro Multe, alla Riscossione contano i no dei Comuni alla rottamazione Multe
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

Le delibere sono arrivate via pec all’Agenzia delle Entrate e della Riscossione

Ma al momento il Fisco non ha ancora elaborato i dati né diffuso un elenco completo dei comuni che dicono no alla rottamazione delle multe sotto i mille euro, affidate alla riscossione fra il 2000 e il 2015. La lista sarà pubblicata fra qualche giorno non appena il Fisco avrà terminato anche la verifica sulla documentazione inviata dagli enti locali che hanno espresso un no formale alla rottamazione quater.

Ma c’è già chi si azzarda ad ipotizzare che l’operazione di pulizia di bilancio voluta dal governo di Giorgia Meloni si trasformerà in un mezzo flop. Con tutto un danno d’immagine per l’esecutivo che vorrebbe eliminare i crediti inesigibili dal cassetto delle Entrate. Del resto già da tempo l’Anci aveva segnalato le difficoltà degli enti locali ad aderire al mini-condono che mette a rischio i conti. 

Si tratta di cancellare i piccoli debiti di 7 milioni di italiani

In soldoni sono circa 18 miliardi in meno per le casse pubbliche, come ha spiegato il numero uno dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, appena rinnovato dal governo Meloni dopo essere stato nominato dall’ex premier Matteo Renzi. Si tratta di denaro che è spalmato su un totale di 25-27 milioni di atti su un totale di 150 milioni gestiti dal Fisco. Per l’Agenzia la totale adesione dei Comuni sarebbe un alleggerimento di non poco conto e libererebbe risorse da dedicare al recupero di crediti di importi più consistenti. 

Ma i conti non tornano negli enti locali. Come ha spiegato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il condono significa rinunciare a 280 milioni di entrate. Aderire si  sarebbe tradotto in un taglio dei servizi per 60 milioni l’anno, per i prossimi cinque anni. Secondo quanto riferisce Repubblica, non  stralceranno le multe le città di Milano, Bologna, Ferrara, Modena, Firenze, Trento, Pesaro, Piacenza, Verona, Rieti, Bari, Campobasso, Reggio Calabria, Agrigento, Venezia.

Non solo i Comuni, ma anche gli enti previdenziali

Mentre per lo Stato e l’Inps l’adesione alla rottamazione quater delle cartelle sotto i mille euro è automatica, per le Casse previdenziali la manovra prevede la possibilità di dire no. Anche in questo caso, come per i comuni, gli enti hanno dovuto produrre una delibera per non aderire. Ogni cassa si è orientata diversamente in funzione di due aspetti. Il primo è la compatibilità dello statuto dell’ente con la norma della definizione agevolata prevista in manovra. Il secondo è la compatibilità dell’operazione rispetto alla situazione finanziaria dell’ente. La questione non è di poco conto perché mentre sugli enti locali vigila la Corte dei Conti, sulle casse previdenziali private c’è la vigilanza del Ministero del Lavoro, del Tesoro e della Giustizia, della Covip, oltre alla magistratura contabile.

 

 

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