Le multe dei capoluoghi valgono 600 milioni - Verità e Affari
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EconomiaPrimo piano Dom 11 settembre 2022

Il salasso delle multe vale 600 milioni solo nei capoluoghi: la prima è Siena, Milano "campione" di autovelox

Se contiamo solo i 109 capoluoghi di provincia, arrivano quasi a 600 milioni di euro l’anno le multe in Italia Il salasso delle multe vale 600 milioni solo nei capoluoghi: la prima è Siena, Milano "campione" di autovelox ROMA PIAZZA VENEZIA CONTROLLI POLIZIA ROMA CAPITALE ULTIMO WEEKEND IN ZONA ROSSA, VIGILI URBANI, POLIZIA DI ROMA CAPITALE
Marco Vassallo
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Marco Vassallo

Quanto valgono le multe dei capoluoghi italiani

Sono delle vere e proprie tasse che pesano sui cittadini e arricchiscono i comuni. E se contiamo solo capoluoghi di provincia, arrivano quasi a 600 milioni di euro l’anno. Ecco quanto valgono in Italia le multe per divieto di sosta, infrazioni al codice nella circolazione cittadina ed eccesso di velocità. In cima alla classifica dei sanzionatori? C’è Siena, capoluogo che incassa di più dalle multe in rapporto ai residenti.

Siena: il palio delle multe

Nel 2021 Siena ha raggiunto la cifra record di 134,06 euro a cittadino residente. Nelle casse del sindaco della città del Palio sono finiti 5,2 milioni di euro di contravvenzioni tradizionali e 1,9 milioni di euro grazie ad autovelox e tutor piazzati in uscita dalla città. Nella classifica però mancano otto comuni (Imperia, Avellino, Caserta, La Spezia, Pesaro, Forlì, Reggio Calabria e L’Aquila) che non hanno trasmesso i dati al ministero dell’Interno e dovrebbero essere sanzionati. Al secondo posto c’è Rieti, nel Lazio, che nel 2021 ha incassato dalle multe 97,01 euro ogni cittadino residente. Terzo posto in classifica per Bologna, con 96,10 euro di multe incassate ogni residente. Il fondo della classifica è quasi tutto nel sud Italia, a cui appartengono 9 comuni capoluogo fra i 10 che meno hanno incassato sulle multe. Il record negativo è di Agrigento, con 1,56 euro a cittadino e un incasso legato esclusivamente alle multe da divieto di sosta: 86.988,65 euro in un anno.

Milano record, Roma insegue

E le nostre metropoli? Al quinto posto della classifica generale c’è Milano che complessivamente incassa dalle multe 74,87 euro ad abitante. Città questa che detiene anche il record per gli eccessi di velocità (12,9 milioni l’anno). Bassina in classifica, invece, la città più popolosa di Italia. Roma infatti si piazza  al 27° posto con 34,10 euro a residente. Davanti a Venezia (31°posto), Bari (36°), Cagliari (41°), Perugia (43°), Aosta (53°) e Palermo al 63° posto con 15,31 euro di incasso a cittadino.

La battaglia di Baldelli

Sono otto i comuni capoluogo di provincia che non hanno trasmesso nel 2021 gli incassi delle multe al ministero dell’Interno: Imperia, Avellino, Caserta, La Spezia, Pesaro, Forlì, Reggio Calabria e L’Aquila. Erano obbligati alla trasparenza grazie a una norma che è stata una battaglia personale di un deputato di Forza Italia, Simone Baldelli, che voleva fare emergere con chiarezza come i sindaci spesso usano le multe come una tassa impropria per mettere a posto i propri guai di bilancio.

SIMONE BALDELLI FORZA ITALIA

Secondo quella legge gli otto disubbidienti dovrebbero essere sanzionati e soprattutto non potrebbero usare liberamente i loro incassi, trasferendo tutto al ministero. Tutti gli altri comuni nella documentazione in cui hanno trasmesso gli incassi hanno anche unito una tabella del loro riutilizzo. Non c’è grande differenza da comune a comune, perché quasi tutti hanno usato i fondi delle multe in gran parte per potenziare l’illuminazione pubblica e in qualche caso per aumentare i fondi con cui pagare premi e contratti integrativi agli agenti della polizia municipale che quelle sanzioni comminano. 

La stangata in arrivo

Una leva di cassa che verrà usata ancora di più nei prossimi mesi. Per due motivi essenziali: il primo che in uno degli ultimi decreti approvati dal governo di Mario Draghi si concede ai comuni la facoltà di aumentare del 10% le sanzioni per divieto di sosta e quelle per le violazioni del codice della strada. Il secondo motivo è la crisi energetica in corso, con le superbollette ormai arrivate alle amministrazioni municipali. I soldi in cassa non ci sono, i trasferimenti extra del governo non sono al momento previsti. Possiamo scommettere che gli autovelox in tutta Italia miracolosamente torneranno a funzionare anche dove non ne hanno mai visto uno.

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