Rallenta la crescita nei Paesi dell'area Ocse, ripresa negli Usa
Rallenta la crescita dell'area Ocse nel terzo trimestre, allo 0,4% contro lo 0,5% del trimestre precedente, ma accelera nei paesi del G7.La crescita nell’area Ocse
Rallenta la crescita dell’area Ocse nel terzo trimestre, ma accelera nei paesi del G7. Nel trimestre al 30 settembre la crescita dei paesi dell’Ocse è stata dello 0,4% dopo +0,5% nel precedente. Come sottolinea l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico che riunisce i 38 Paesi industrializzati, il tasso di crescita dell’area è rimasto debole negli ultimi tre trimestri.
Nel G7 – che a sua volta segna un aumento del Pil dello 0,4%, ma dopo 0,2% – spiccano gli Stati Uniti con +0,6%, dopo due trimestri consecutivi di calo (-0,1% nel secondo trimestre e -0,4% nel primo). Migliorata anche la Germania, che registra +0,3% dopo +0,1%. Rallentano, invece, sia l’Italia (+0,5% dopo il brillante +1,1% del secondo trimestre), la Francia (+0,2% dopo +0,5%) e il Canada (+0,4% dopo +0,8%). Segnano un trimestre negativo sia il Regno Unito (-0,2% dopo +0,2%) che il Giappone (-0,3% dopo +1,1%).
I Paesi coinvolti dalla guerra
Tra i Paesi Ocse più vicini alla guerra in Ucraina, la Polonia ha segnato un parziale recupero, con il Pil in crescita dello 0,9% dopo -2,4% nel secondo trimestre. Pil in contrazione, invece, per Lettonia (-1,7%), Slovenia (-1,4%) e Ungheria (-0,4%). Tra gli altri Paesi Ocse per cui sono disponibili i dati, il Messico segna la crescita maggiore (+1,8%), seguito da Colombia (+1,6%) e Norvegia (+1,5%). Rispetto al terzo trimestre dello scorso anno, il Pil dell’area Ocse segna un aumento del 3,3%, in linea con l’andamento del secondo trimestre. Per il G7 la crescita si ferma all’1,8% (dopo +2,4%), con gli Usa a +1,8%, il Giappone a +1,9%, il Canada a +3,6%, il Regno Unito a +2,4%, la Germania a +1,1%, la Francia a +1% e l’Italia a +2,6%.
La crescita aggregata rispetto al quarto trimestre del 2019, cioè prima della crisi del Covid-19, per l’intera area Ocse è del 3,7%. Nel G7, gli Usa spiccano con un aumento del 4,2%, seguiti dal Canada con +2,1%, dall’Italia con +1,8%, dalla Francia con +1,1%, dal Giappone con +0,5% e dalla Germania con +0,2%. La performance peggiore è quella del Regno Unito con -0,4%.