Rallenta il Nord-Est, la locomotiva non sta più al passo dell’Ue
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Economia Lun 29 agosto 2022

Rallenta anche il Nord-Est, la locomotiva d'Italia non sta più al passo dell’Ue

Negli ultimi vent’anni tutte le regioni italiane sono cresciute a ritmi inferiori rispetto a quelli delle altre regioni d’Europa. Rallenta anche il Nord-Est, la locomotiva d'Italia non sta più al passo dell’Ue
Redazione Verità&Affari
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Il Pil del Nordest

Negli ultimi vent’anni tutte le regioni italiane sono cresciute a ritmi inferiori rispetto a quelli delle altre regioni d’Europa. Il confronto è inclemente soprattutto con regioni di testa. Come se non bastasse l’andamento italiano ha accomunato anche le regioni del Nord-est, che una volta venivano considerate la «locomotiva d’Italia» per la loro capacità di trainare l’economia nazionale. A rilevare il dato uno studio della Fondazione Nord Est. Secondo quanto registrato dagli esperti, il Pil pro-capite medio europeo è passato da 24.175 euro a 32.277, con un incremento del 33,5%. Nello stesso periodo l’area italiana con il più elevato tasso di crescita è stata Bolzano con un magro +18,1%. Tutte le altre regioni italiane sono cresciute meno del 10%.

Il confronto Italia-Germania

Il confronto tra il pil pro-capite delle regioni italiane e di quelle tedesche nel periodo 2000-2019 fornisce un panorama interessante sia per le regioni che partivano da valori più elevati che per quelle che nel 2000 avevano valori più bassi rispetto alla media italiana. Alcune aree della Germania, come il Bayern e il Baden-Wurttemberg, sono spesso state prese come benchmark dalle regioni del Nord Italia per la loro vocazione manifatturiera.

Nel 2000 la Germania aveva, come l’Italia un forte divario negli indicatori di sviluppo tra regioni avanzate (quelle a Ovest; in Italia quelle del Nord) e arretrate (i Lander dell’Est; in Italia le regioni del Sud).
L’Oberbayern, la regione tedesca che ospita Monaco, tra quelle considerate un benchmark per le regioni ad alta vocazione manifatturiera del Nord Italia, è cresciuto del 27,5%. Sempre nel ventennio considerato dallo studio, Stuttgart, nel Baden-Wurttemberg, che partiva da valori del Pil appaiati a quelli della Lombardia e di poco superiori a quelli dell’Emilia-Romagna, registra una crescita del Pil pro-capite da 38.890 a 50.530 euro (+29,9%), mentre le due regioni italiane fanno registrare, rispettivamente, variazioni del 4,8% e del 3,7%.

La situazione del Sud

Come ha spiegato il documento redatto dalla Fondazione Nord Est, la differenza di velocità tra regioni italiane e tedesche è ancora più marcata se si effettua il confronto tra i territori che partivano, in entrambi i Paesi, da valori bassi del Pil pro-capite. Anche in questo caso qualche esempio può essere utile a capire la diversità di crescita della ricchezza fra le regioni italiane e quelle tedesche. Chemnitz, in Sassonia, che aveva valori del Pil pro-capite che si collocavano tra quelli della Calabria e quelli della Sicilia, tra il 2000 e il 2019 riesce a crescere del 48,1%. Le due regioni italiane del Mezzogiorno fanno invece registrare rispettivamente un incremento del 3,7% e dell’1%. Segno che qualcosa non funziona anche nelle politiche di sviluppo per il Sud Italia, dove pure sono arrivati finanziamenti pubblici finalizzati a stimolare la diffusione dell’imprenditoria privata.

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