Sanzioni, multe in arrivo per la fuga degli yacht dell'oligarca russo dalla Sardegna
Due piccoli yacht di Mazepin hanno lasciato la Sardegna prima di poter essere congelati. Adesso per l'oligarca e i suoi arrivano le multe yachtFuga dalle sanzioni, multa in arrivo per l’oligarca Mazepin e due italiani
La “fuga” dalle sanzioni potrebbe costare fino a tre milioni di euro all’oligarca russo Dmitry Mazepin e a due suoi collaboratori italiani. E, forse, stabilire un precedente utile per alleggerire il peso del mantenimento degli asset congelati agli oligarchi russi.
Le indagini della Gdf
Tra maggio e giugno del 2022, due piccoli yacht con lo stesso nome, Aldabra, hanno lasciato la Sardegna. Diretti uno in Tunisia e l’altro, dopo un po’ di girovagare, in Turchia. Valgono uno circa un milione, l’altro tre milioni e risultano entrambi di proprietà di una società di Jersey, Chemical Invest Limited. Il loro reale proprietario è Mazepin, re dei fertilizzanti, che il 9 marzo precedente è stato inserito nell’elenco dei soggetti sanzionati dall’Unione europea. Ma per quei due yacht non era stato ancora possibile risalire a lui. Mentre le autorità dei vari paesi europei stavano cercando di risalire ai beni degli oligarchi risalendo attraverso le complicate strutture proprietarie offshore che li proteggono, i due imbarcazioni hanno preso il largo senza poter essere fermate.
La fuga degli yacht
Solo dopo una lunga indagine della Guardia di finanza di Olbia, guidata dal capitano Carlo Lazzari, le autorità italiane hanno potuto risalire a Mazepin quale beneficiario reale delle due imbarcazioni. A quanto però i due yacht, da tempo lontani dalle acque territoriali italiane, avevano spento i trasponder e non erano più rintracciabili. In più, né la Turchia né la Tunisia hanno previsto sanzioni contro la Russia.
La normativa italiana
La normativa italiana prevede però delle multe per i soggetti che sottraggono un bene al fermo amministrativo. Multe che possono arrivare fino a 500 mila euro per ciascuno bene bene e per ciascun soggetto coinvolto. Di qui il totale che può arrivare fino a tre milioni per Mazepin, il capitano italiano delle due imbarcazioni e il rappresentate fiscale (italiano) della società di Jersey. L’ammontare delle sanzioni dovrà essere deciso dal Comitato per la sicurezza finanziaria presso il Mef. E a qual punto, l’Italia potrebbe rivalersi sui beni già congelati a Mazepin, ad esempio i conti correnti.
Ammende irrisorie
Il problema, nota una delle fonti interpellate, è piuttosto un altro. Che proprio le sanzioni agli oligarchi russi ha fatto emergere. A fronte di beni che valgono decine o centinaia di milioni di euro, è più conveniente far “sparire” il bene (quando possibile, come nel caso degli yacht) e pagare l’ammenda. Piuttosto che aspettare gli accertamenti e vedersi bloccare gli asset. Senza contare l’aspetto economico, ovvero il costo del mantenimento dei beni, a carico dello Stato.