La siccità e la mancanza di operai faranno perdere 3 miliardi ai produttori di vino
Siamo alla botte vuota e alla moglie astemia! La vendemmia pur anticipata è un’incognita, di per certo si sa che avremo un calo di produzione. Lavoratori all'opera nella raccolta dell'UvaLa siccità del vino
Siamo alla botte vuota e alla moglie astemia! La vendemmia pur anticipata è un’incognita, di per certo si sa che avremo un calo di produzione tra il 20 e il 30% e per l’Italia non è poca cosa: al peggio sono 15 milioni di ettolitri in meno, che a pagarli proprio poco a 2 euro al litro fanno 3 miliardi di meno. Ma per come va il mercato forse non è neppure un male. Le esportazioni si sono piantate e anche la domanda interna langue.
Come non bastasse dovendo anticipare le vendemmie servirebbero subito i raccoglitori, ma non si trovano. La stima è che manchino almeno 50 mila operai agricoli: il decreto flussi in gravissimo ritardo ha autorizzato finora 10 mila assunzioni sulle 42 mila previste. Nelle cantine in attesa dei mosti che si cominciano già a spremere in questi giorni sino a 56 milioni di ettolitri, è vero che oltre la metà sono rossi in affinamento e poi ci sono gli spumanti che stanno rifermentando in bottiglia, ma se, è il caso di dirlo, il cavallo smette di bere un calo produttivo non è poi la peggiore delle sciagure. Anche perché se Roma piange Madrid non ride e Parigi addirittura si dispera.