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EconomiaPrimo piano Gio 12 gennaio 2023

Terre rare, scoperto in Svezia un giacimento da un milione di tonnellate

Scoperto in Svezia un giacimento di terre rare da un milione di tonnellate. Consentirà all'Europa minore dipendenza dalla Cina Terre rare, scoperto in Svezia un giacimento da un milione di tonnellate
Mikol Belluzzi
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Mikol Belluzzi

In Svezia un giacimento da un milioni di tonnellate

Il gruppo minerario svedese Lkab ha annunciato oggi di aver individuato nella regione di Kiruna, nell’estremo nord del paese, “il più grande deposito conosciuto” di terre rare in Europa che conterrebbe più di un milione di tonnellate di metalli. Attualmente l’Europa dipende in larga misura da Russia e soprattutto Cina per l’importazione delle terre rare che sono necessarie per lo sviluppo delle batterie ricaricabili, e dunque individuare un giacimento di queste dimensioni all’interno dell’Unione può rappresentare una svolta nelle dinamiche geopolitiche anche se occorreranno dai 10 ai 15 anni prima di poter effettivamente avviare le operazioni di estrazione.

La Svezia, che a gennaio ha assunto le redini della presidenza di turno dell’Unione europea, riveste già ora un ruolo chiave nelle ambizioni di energia rinnovabile del blocco. Il paese fornisce infatti circa il 90% del minerale di ferro del continente, la maggior parte proveniente dalle miniere di Lkab nel nord. La Commissione europea considera le terre rare tra le risorse più critiche per la regione considerato che la domanda dovrebbe aumentare nei prossimi anni a causa di un aumento dei veicoli elettrici e delle energie rinnovabili.

Meno dipendenza dalla Cina

Sebbene il potenziale del giacimento svedese di 1 milione di tonnellate rappresenti meno dell’1% delle riserve mondiali stimate in 120 milioni di tonnellate dall’US Geological Survey, la scoperta rappresenta comunque una buona notizia per una Unione Europea che importa il 98% delle terre rare dalla Cina. Nel discorso sullo stato dell’Unione dello scorso settembre, la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen aveva sottolineato come il fabbisogno di terre rare dell’Europa aumenterà di cinque volte entro il 2030 e in quest’ottica bisogna “evitare di ritrovarci di nuovo in una situazione di dipendenza, come per petrolio e gas”.

Uno scenario che secondo l’amministratore delegato di Lkab, Jan Mostrom, dovrebbe essere evitato proprio grazie alla scoperta del giacimento. “Sono fiducioso che avrà questo un impatto considerevole per ridurre la dipendenza dalla Cina” ha dichiarato Mostrom all’Afp, spiegando che il giacimento di Kiruna consentirà di fabbricare “une parte significativa” dei magneti utilizzati nei motori delle auto elettriche prodotte in Europa entro il 2035.

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