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EconomiaPrimo piano Sab 10 dicembre 2022

Traffico aereo, il prossimo anno si ritorna (quasi) ai livelli pre Covid

Per la prima volta dal 2019, il prossimo anno prenderanno l'aereo più di 4 milioni di viaggiatori. Il settore tornerà alla redditività. Traffico aereo, il prossimo anno si ritorna (quasi) ai livelli pre Covid
Redazione Verità&Affari
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Le previsioni per il 2023 sul traffico aereo

Per la prima volta dal 2019, il prossimo anno prenderanno l’aereo più di 4 milioni di viaggiatori. Non si torna ai livelli pre Covid, ma quasi: i passeggeri saranno l’85% di quelli dell’ultimo anno prima della pandemia.

Le stime sono dell’Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata), che rappresenta circa 300 compagnie aeree. E che prevede, nel 2023, un ritorno alla redditività per il settore, visto che le compagnie aeree continueranno a ridurre le perdite dovute agli effetti della pandemia di Covid-19.

Stando alle previsioni, nel 2023 il numero di passeggeri supererà la soglia dei quattro miliardi per la prima volta dal 2019, con 4,2 miliardi di viaggiatori. I rendimenti dei passeggeri, tuttavia, dovrebbero diminuire (-1,7%) poiché i costi dell’energia leggermente inferiori vengono trasferiti al consumatore, nonostante la domanda dei passeggeri cresca più rapidamente (+21,1%) rispetto alla capacità dei passeggeri (+18,0%).

Il business dei passeggeri genererà ricavi per 522 miliardi di dollari. Il Covid rimane comunque un fattore chiave. Almeno per quanto riguarda l’atteggiamento della Cina, che sembra avviarsi sulla strada di un allentamento delle restrizioni. 

Le parole del ceo della Iata

“Si prevede che le compagnie aeree guadagneranno un utile netto globale di 4,7 miliardi di dollari su ricavi di 779 miliardi di dollari (margine netto dello 0,6%)”, ha sottolineato Willie Walsh, ceo della Iata, parlando dei dati sul traffico aereo.

“Questo previsto miglioramento – ha continuato Walsh – arriva nonostante le crescenti incertezze economiche poiché la crescita del Pil globale rallenta all’1,3% (dal 2,9% nel 2022). Nonostante le incertezze economiche, ci sono molti motivi per essere ottimisti riguardo al 2023. La minore inflazione del prezzo del petrolio e la continua domanda repressa, dovrebbero aiutare a tenere sotto controllo i costi mentre continua la forte tendenza alla crescita. Allo stesso tempo, con margini così sottili, anche uno spostamento insignificante in una qualsiasi di queste variabili ha il potenziale per spostare il saldo in territorio negativo. La vigilanza e la flessibilità saranno fondamentali”. 

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