Fusione nucleare, la svolta negli Usa: "produzione netta" - V&A
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Primo piano/Energia
EnergiaPrimo piano Lun 12 dicembre 2022

Fusione nucleare, la svolta negli Usa: per la prima volta ottenuta più energia di quella usata per innescare il processo

Domani il governo americano annuncerà il primo esperimento di fusione nucleare in cui si è ottenuta più energia di quella impiegata. Fusione nucleare, la svolta negli Usa: per la prima volta ottenuta più energia di quella usata per innescare il processo
Redazione Verità&Affari
di 
Redazione Verità&Affari

La svolta sulla fusione nucleare

Sarebbe un passo avanti clamoroso nella ricerca di una fonte di energia sicura e pulita. Secondo il Wahington Post, domani il governo americano annuncerà il primo esperimento in cui si è ottenuta una “produzione netta” di energia dalla fusione nucleare. Vuol dire che è stata ottenuta più energia di quella necessaria a innescare il processo di fusione.

L’esperimento è stato condotto al Lawrence Livermore National Laboratory, in California. Altri esperimenti in passato erano riusciti a ottenere energia dalla fusione nucleare, ma mai più energia di quella impiegata.

La differenza con la fissione nucleare

A differenza della fissione nucleare, che è quella che abbiamo conosciuto finora, la fusione nucleare promette di non produrre scorie e di essere sicura. Qual è la differenza tra i due processi? In estrema sintesi, con la fissione il nucleo di un atomo si divide in due nuclei più leggeri, mentre con la fusione due nuclei leggeri si uniscono per formarne uno più pesante.

La massa totale del nuovo nucleo è inferiore a quella della coppia originale che si è fusa per formarla: la massa mancante è rilasciata sotto forma di energia. Molta energia. E’ questa che gli esperimenti puntano a “catturare”.

Il processo di fusione nucleare è quello che avviene naturalmente nel Sole e nelle stelle a una temperatura di cento milioni di gradi. Riuscire a riprodurla sulla Terra è il sogno dei ricercatori fin dagli anni ’50. Anche perché i reattori a fusione non inquinano, non rilasciano scorie o residui radioattivi. E come combustibile hanno bisogno non di uranio (come quelli a fissione), ma di idrogeno, una fonte praticamente inesauribile.

Le ricerche in Europa

Anche l’Europa è in prima linea sul fronte della ricerca, col progetto del reattore ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor, vedi foto in alto) di Cadarache (Francia), alla quale partecipa anche l’Italia. 

Condividi articolo