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EnergiaPrimo piano Mer 01 marzo 2023

Gas, le agenzie Ue confermano: "Nessun impatto dal price cap"

Le due principali agenzie Ue che supervisionano i mercati finanziari ed energetici non "hanno identificato impatti" dal price cap Gas, le agenzie Ue confermano: "Nessun impatto dal price cap"
Redazione Verità&Affari
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Gas, nessun impatto dal price cap Ue

(Teleborsa) – Le due principali agenzie Ue che supervisionano i mercati finanziari ed energetici non “hanno identificato impatti significativi (positivi o negativi)” sul mercato del gas “che potrebbero essere inequivocabilmente e direttamente attribuiti all’adozione” del meccanismo temporaneo di correzione del mercato (MCM), il cosiddetto tetto al prezzo del gas. Lo si legge nei due rapporti definitivi pubblicati oggi dall’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER) e dall’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA), che confermano le rilevazioni preliminari.

Tuttavia, “non si dovrebbe dedurre da ciò che il MCM potrebbe non avere alcun impatto sui mercati finanziari ed energetici o sulla sicurezza dell’approvvigionamento in futuro“. Per questo, ACER ed ESMA continuano a sottolineare la necessità di monitorare regolarmente i mercati del gas e le attività di negoziazione del gas per identificare i rischi e aiutare a rilevare i potenziali impatti del MCM in futuro.

Prezzi in calo

Nei rapporti viene ricordato che i prezzi del gas hanno continuato a diminuire ulteriormente dalla fine di gennaio 2023 e rimangono significativamente inferiori rispetto ai mesi precedenti l’adozione del regolamento MCM. La caduta dei prezzi viene però collegata da ACER “ai fondamentali favorevoli del mercato del gas (clima più mite, continua riduzione dei consumi di gas, fornitura di GNL sopra la media, gas in stoccaggio sopra la media) negli ultimi mesi del 2022 e nei primi mesi del 2023″.

Inoltre, il rapporto ESMA esamina anche l’impatto dell’MCM sulla capacità delle controparti centrali (CCP) di svolgere le loro attività di gestione del rischio, in particolare per calcolare le loro esposizioni e gestire potenziali inadempimenti dei membri compensatori. L’analisi svolta “non ha portato, in questa fase, all’identificazione di modifiche significative nella gestione del rischio di CCP o nei requisiti di margine che potrebbero essere attribuiti al MCM”.

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