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EnergiaPrimo piano Sab 10 dicembre 2022

Gas, record storico di consegne dalla Russia alla Cina. E in Europa le scorte calano

I volumi del metano consegnato dalla Russia alla Cina hanno toccato il 9 dicembre il livello più alto di sempre. Gas, record storico di consegne dalla Russia alla Cina. E in Europa le scorte calano
Redazione Verità&Affari
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Il patto del gas tra Russia e Cina

Ad annunciarlo è stata la stessa azienda energetica russa: “Il 9 dicembre Gazprom ha stabilito un nuovo record storico per le forniture giornaliere di gas russo alla Cina attraverso il gasdotto Power of Siberia. Gli obblighi contrattuali giornalieri di Gazprom nell’ambito del contratto di vendita del gas sono stati superati del 16,4%”.

Dopo la decisione dell’Europa di rinunciare gradualmente al gas di Mosca, la Russia si è indirizzata con decisione a Oriente. Alla Cina, in particolare. Durante il forum economico di Vladivostok dello scorso settembre, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato ufficialmente il raggiungimento dell’accordo quadro con Pechino per realizzare un nuovo gasdotto, Power of Siberia 2.

Si tratta di un impianto capace di portare dalla Siberia alla Cina, attraverso la Mongolia, 50 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Un volume pari a circa un terzo del gas esportato dalla Russia in Europa. Peraltro i giacimenti siberiani interessati sono gli stessi dai quali la Russia prevedeva di prelevare gas per venderlo all’Europa nei prossimi anni.

Le scorte in Europa

Intanto, mentre Cina e Russia approfondiscono il proprio legame energetico, il freddo sta facendo sentire i suoi effetti in Europa. Dopo un novembre relativamente caldo, gli abitanti del continente hanno cominciato a accendere il riscaldamento nelle case e inevitabilmente le scorte di gas accumulate nei mesi scorsi stanno scendendo.

In particolare, dal 31 ottobre all’8 dicembre gli stoccaggi dell’Ue sono scesi dal 94,3% (a 1.053,22 TWh) all’89,41% (a 1000,28 TWh). In calo anche le scorte di gas italiane, che dal 95,32%  di fine ottobre sono scese all’88,6%. Un calo inferiore si è registrato in Germania, dove le scorte sono scese dal 98,52  al 95,04% mentre in Francia sono scese dal 99,79% al 91,33%.

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