Piombino, il rigassificatore va avanti: c'è anche l'ok del Tar - V&A
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EnergiaIn evidenza Gio 22 dicembre 2022

Il rigassificatore di Piombino va avanti, il Tar respinge la richiesta di sospensiva

I giudici hanno respinto la richiesta del Comune di Piombino che voleva bloccare i lavori. Soddisfazione da parte di Snam. Il rigassificatore di Piombino va avanti, il Tar respinge la richiesta di sospensiva Il rigassificatore che sarà collocato a Piombino
Redazione Verità&Affari
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La sentenza del Tar del Lazio sul rigassificatore di Piombino

Il Tar del Lazio ha respinto la richiesta del Comune di Piombino di sospendere i lavori per la costruzione del rigassificatore. Rimane valida pertanto l’Ordinanza commissariale che ha autorizzato l’ormeggio permanente davanti al porto della città toscana di un mezzo navale di tipo FSRU (Floating Storage and Regasification Unit). L’8 marzo prossimo si terrà l’udienza di discussione del ricorso nel merito. 

Nello specifico, i giudici hanno chiamato in causa la condizione di emergenza nella quale sono stati decisi i lavori a Piombino. Il Tar ha ritenuto infatti “non sussistere i presupposti per la concessione dell’invocata misura atteso che le modalità procedimentali di autorizzazione dell’iniziativa in questione sono disciplinate da una normativa, che si caratterizza per il chiaro contenuto eminentemente emergenziale e per concernere interventi che, già nella declaratoria di legge, appaiono connotati da uno spiccato grado di specificità”.

In più, i giudici hanno osservato che “all’esito della prima disamina della documentazione offerta, l’iter che ha condotto all’adozione del provvedimento gravato non ha dato evidenza di palesi anomalie nello sviluppo del procedimento né di incontrovertibili carenze istruttorie idonee a supportare, prima di addivenire alla completa delibazione del merito, la sospensione dei provvedimenti impugnati”.

Quanto ai “paventati rischi per la pubblica incolumità correlati al rigassificatore risultano, allo stato, privi di attualità avuto riguardo al fatto che prima dell’avvio dell’esercizio dell’attività dovranno essere acquisiti il Rapporto di Sicurezza Definitivo e l’Autorizzazione Integrata Ambientale”. Dopo l’avvio dei lavori, inoltre, “non sono emerse sopravvenienze o criticità di rilievo in merito alla conduzione delle attività che dovranno continuare a svolgersi nel rispetto delle articolate prescrizioni e raccomandazioni rese dai competenti enti e confluite nell’Ordinanza Commissariale n° 140 del 25.10.2022”. 

L’impianto contestato

Da parte di Snam, responsabile dei lavori a Piombino, non ci sono stati commenti ufficiali. La società ha comunque fatto trapelare per via informale la soddisfazione per la sentenza del Tar. Nonché la convinzione di poter realizzare i lavori entro i tempi prefissati.

L’impianto contestato ha una capacità di stoccaggio di circa 170 mila metri cubi di gas naturale liquefatto (gnl) e una capacità di rigassificazione continua di 5 miliardi di metri cubi l’anno. Nella sostanza, permetterà all’Italia di aumentare del 6,5% la sua capacità di rigassificazione. Il che a sua volta porterà il gnl a soddisfare il 25% della domanda nazionale di gas. 

A Piombino tutta la politica locale di fatto però si oppone ai lavori, guidata dal sindaco Francesco Ferrari (eletto con Fratelli d’Italia). Il quale probabilmente dovrà accontentarsi di spuntare dal governo amico compensazioni per la città e per le aree limitrofe.

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